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La gestione dei costi: argomento molto importante – specialmente quando si tratta di malattie particolarmente importanti – questa direttiva ha stabilito che sarà il servizio sanitario nazionale del paese di residenza ad accollarsi tutti gli oneri relativi alle cure di cui il paziente abbia bisogno. I costi sono comprensivi di viaggio e alloggio, le visite specialistiche, i ricoveri, l’acquisto di farmaci, dispositivi medici particolari, come tutori e protesi. A garanzia ci sarà un’assistenza telematica mirata ai trattamenti in cui il paziente si sottoporrà nelle strutture pubbliche. Coloro i quali si rivolgeranno a strutture sanitarie private lo faranno a proprie spese. Nel protocollo d’intesa è incluso un sistema di controllo per evitare lo spreco di risorse finanziarie. Ogni nazione stabilirà i costi e i rimborsi delle spese sostenute sulla base delle leggi vigenti a livello nazionale. La scelta di avvalersi di cure in un altro paese non è soggetta ad autorizzazione preventiva, tranne in quei casi in cui l’uso di apparecchiature o l’infrastruttura sanitaria scelta per il ricovero sia particolarmente costosa. La valutazione in questo caso la farà il medico curante o lo specialista dando priorità ai casi più gravi: malattie rare, dolore cronico e patologie in stato avanzato. Sarà il servizio sanitario nazionale ad accogliere o negare tali autorizzazioni alla spesa. In caso di diniego il paziente potrà fare ricorso – in modo completamente gratuito – utilizzando la rete online SOLVIT; tali centri garantiscono una soluzione entro 10 settimane dal momento in cui viene protocollata la richiesta.