Uno spazio cittadino in memoria di Giuseppe Lacalamita

Giuseppe Lacalamita

I famigliari di Giuseppe Lacalamita

Lunedì 23 settembre prossimo saranno passati undici anni dal brutale assassinio del modugnese Giuseppe Lacalamita. Il 9 luglio scorso, tuttavia, avevamo fatto il punto su tutto l’iter giudiziario  proprio sul nostro giornale. Mercoledì scorso, invece, l’ Associazione Culturale “70zero26”, costituita da giovani di Modugno, ha protocollato una richiesta formale, indirizzata all’intera amministrazione comunale, al fine di poter intitolare un’area della città alla memoria di Giuseppe Lacalamita e/o di commissionare una lapide commemorativa in onore dello stesso. Per Giuseppe i famigliari hanno organizzato poi, sempre lunedì prossimo, alle ore 18 e 30 presso la parrocchia Santi Apostoli di Modugno una S.S. Messa di suffragio. Nel comunicato stampa diramato dall’associazione “70zero26” si legge come “Giuseppe Lacalamita era un giovane di trent’anni rimasto vittima di una grave aggressione mentre era in compagnia della fidanzata la sera del 23 settembre 2002 nella periferia di Modugno. Dopo il tentativo di proteggere la compagna da un gruppo di malviventi albanesi, il giovane rimase vittima di un colpo d’arma da fuoco. Condannati inizialmente  i tre presunti colpevoli con pena di ventitre anni uno e dodici anni i restanti due, la condanna non fu attuata a seguito dell’assoluzione degli stessi da parte della Corte di Assise di Appello di Bari nel giugno 2006, poi confermata in Cassazione l’anno seguente. Ad oggi nessuna chiarezza, nessun colpevole, nessuna giustizia per il giovane, nonostante le diverse richieste di riapertura del caso da parte della famiglia della vittima. Alla luce di tutto questo – concludono dall’associazione– parte la proposta dell’associazione “70zero26” – condivisa dai familiari e dai cittadini di Modugno –  in ricordo di Giuseppe Lacalamita e in occasione dell’undicesimo anniversario dalla sua scomparsa, l’iniziativa vuol essere un forte segnale di incoraggiamento verso la lotta alla criminalità, un grido di speranza e un nuovo impulso alla ricerca della verità, tutt’oggi ancora celata”.

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