Intervista all'ambasciatrice del Senegal in Italia

La sede del Consolato

L’arrivo della Ambasciatrice al Consolato

in attesa dell’ambasciatrice

L’Ambasciatrice del Senegal e il Console Onorario

La Fiera del Levante fa da collante tra i mercati europei e realtà commerciali che restano normalmente al di fuori dei grandi scambi internazionali,

essa ormai rappresenta un punto d’incontro tra le diverse realtà economiche che si affacciano sul mediterraneo e il resto del mondo.
In questo contesto si inserisce la visita a Bari del nuovo ambasciatore del Senegal, la signora Seynabou Badiane, che ha partecipato alla cerimonia d’inaugurazione della Campionaria barese. 50 anni, sposata con cinque figli, l’abbiamo raggiunta, insieme ai rappresentanti della locale comunità africana, durante una pausa tra i suoi numerosi impegni istituzionali
– Da quanto tempo è ambasciatrice del Senegal in Italia e come è stato l’ impatto con il nostro paese?
“Sono arrivata in Italia il 25 Febbraio scorso e sono stata accolta molto bene. In occasione della presentazione delle Lettere Credenziali, Il presidente della Repubblica Napolitano mi ha ricevuto con ogni riguardo. Mi ha detto anche che l’Italia è un paese d’accoglienza e mi ha dato pieni poteri per poter interagire e rappresentare i miei concittadini qui in Italia”.
– Il Senegal è stato governato per tanti anni da un presidente cristiano pur essendo un paese a prevalenza musulmana. Come sono i rapporti tra le varie religioni nel vostro paese?
“Il Senegal è un paese di dialogo. La nostra popolazione è composta da musulmani per l’80%, da circa un 10% di cristiani e da animisti per la restante parte. Queste religioni sono ben integrate tra di loro, convivono pacificamente e vi è un dialogo permanente. Spesso accade che i musulmani si sposino con i cristiani e ci sono persino cimiteri che accolgono sia musulmani sia cristiani” .
Tra gli impegni che il nuovo ambasciatore si assume, vi è quello di  fare in modo che i senegalesi in possesso di carta di soggiorno possano esprimere il loro voto nelle elezioni amministrative delle comunità locali in cui vivono, diritto che la legge italiana ancora gli nega. Gli stranieri contribuiscono con il loro lavoro all’11% del PIL nazionale.
– Riguardo ai rapporti commerciali con l’Italia, cosa vi aspettate da eventi come quello della Fiera del Levante?
“Quello della fiera del Levante è un momento molto importante per quanto riguarda le relazioni commerciali tra il nostro paese e l’Italia. A questo proposito, proprio oggi è stato siglato un accordo di cooperazione tra la Fiera del levante  e la Fiera del Senegal”.

A fare gli onori di casa, il Console onorario del Senegal in Puglia, l’avvocato Massimo Navah, al quale abbiamo chiesto di illustrarci i compiti del Consolato e quali obiettivi intende perseguire: “Innanzitutto, dobbiamo garantire dal punto di vista amministrativo ai cittadini senegalesi che vivono in Puglia tutti gli atti e le certificazioni di cui necessitano. Poi, il consolato ha la funzione di favorire e sviluppare i rapporti commerciali tra le aziende italiane e quelle senegalesi e, infine, ci adoperiamo per sviluppare il turismo verso il Senegal cercando di far conoscere meglio agli italiani le bellezze e attrattive turistiche del Senegal, ancora a molti sconosciute. In generale, comunque, cerchiamo di intraprendere azioni per favorire l’integrazione della popolazione senegalese con quella italiana”.
– Quali sono le difficoltà da affrontare e superare per far convivere due culture così diverse?
“Loro hanno dei tempi e delle modalità di comportamento diversi da quelle del mondo occidentale. Hanno ritmi diversi e prendono le cose con più calma. Noi ci dobbiamo adattare alle loro regole perché se dovessero farlo loro con le nostre, impazzirebbero! Non so quali siano più giuste, le nostre o le loro”.

 

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