Iniziati i lavori con l’appello e alcune comunicazioni (giustificazione di assenza di un consigliere e nomina a capogruppo Udc del consigliere Silvestri) sono venute a galla, ma per fortuna subito rimosse, le ultime scorie della campagna elettorale che ha visto, e l’inizio dei lavori ha dimostrato, la lacerazione di molte “famiglie politiche”. Ridimensionate grazie al buonsenso di tutti le polemiche è stato affrontato l’argomento Tares che tanto ha “incendiato” i modugnesi. Introdotti dai consiglieri di opposizione Sanseverino, Ruccia, Pentassuglia, Silvestri e Cramarossa, gli aspetti salienti del tributo per la raccolta dei rifiuti urbani sono stati esposti ed analizzati in modo chiaro e sintetico dall’assessore Banchino che, inizialmente interrotto da qualche rumorosa protesta proveniente dal pubblico presente, ha potuto – dopo una interruzione di circa venti minuti suggerita dalla presidentessa del consiglio comunale Bellino – riprendere l’esposizione. Chiariti gli aspetti più spinosi e controversi della questione con l’ausilio di ulteriori interventi dei consiglieri comunali Fragassi e Maurelli che hanno chiesto ed ottenuto anche il parere tecnico del Dottor Gesmundo sulla fattività di una possibile rivisitazione delle soglie di esenzione della tassa, la discussione assembleare si è spostata sullo scarso livello qualitativo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in generale e su quello della raccolta differenziata in particolare. Superato lo scoglio di qualche altra dichiarazione polemica il consiglio comunale e il pubblico hanno ascoltato il sindaco Nicola Magrone che nel suo intervento – inizialmente oscurato dal cattivo funzionamento di un microfono – ha voluto mettere in chiaro che alla sua amministrazione non possono essere addebitate responsabilità più vecchie di “due mesi degli ultimi dodici anni” in quanto il contratto che lega l’amministrazione comunale alla società che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti è scaduto da oltre cinque anni e che per alcune norme regionali non è possibile indire una nuova gara d’appalto: insomma l’amministrazione è costretta a pagare una società che non rispetta il contratto per il quale viene pagata. Contratto che negli ultimi giorni di agosto è stato analizzato dal vice sindaco Emilio Petruzzi e che si rivela ogni giorno di più denso di sorprese: sembra – il condizionale è ancora un obbligo – che oltre a non rispettare il contratto la ditta abbia emesso delle fatture per servizi mai svolti come ad esempio servizi cimiteriali, campagne di sensibilizzazione per la raccolta differenziata ed anche per l’acquisto di cassonetti in sostituzione di altri cassonetti mai collocati e per altro ancora. L’esortazione finale del sindaco Magrone ad una partecipazione plenaria del consiglio comunale sui temi della salute e della legalità è stata raccolta dai consiglieri comunali Sanseverino e Cramarossa che hanno dichiarato la loro personale partecipazione e quella dell’intero consiglio comunale ad ogni eventuale iniziativa di carattere legale che il sindaco vorrà intraprendere.