Emergenza SEU in Puglia, "situazione sotto controllo"

Aveva destato non poca preoccupazione “l’emergenza Seu” in Puglia ma ora il paventato rischio di una vera e propria epidemia, pare scampato. A rassicurarci è stata direttamente l’assessore pugliese al Welfare, Elena Gentile che il 20 agosto ha dichiarato ”La situazione della Sindrome Emolitico Uremica (Seu) in Puglia è sufficientemente sotto controllo. Non c’è stata la temuta esplosione”. Cinzia Germinario dell’Osservatorio epidemiologico ha precisato che “Dal 4 giugno al 20 agosto sono stati in tutto 16 i casi, con i primi sei 6 già dimessi”.
La Seu può causare problemi ai reni e al sistema nervoso e richiede quasi sempre il ricorso alla dialisi.
I sintomi sono diarrea (anche con sangue nelle feci), pallore, senso di debolezza, mancanza di appetito e riduzione della diuresi e la malattia può colpire indistintamente adulti e bambini, ma questi ultimi sono maggiormente esposti al contagio. La causa è una potente tossina che può essere in grado di attaccare l’apparato digerente dei bovini senza mostrare sintomi.
Gli ultimi dati epidemiologici disponibili e risalenti al 2011 parlano di 40 casi l’anno per l’Italia. Così, nonostante d’estate la diffusione sia maggiore, i 16 casi registrati in Puglia in poco più di un mese e mezzo avevano fatto pensare al peggio.  
Dopo i due casi -più isolati- di luglio (riguardanti due bambini rispettivamente di San Marco in Lamis e Trani) l’infezione è apparsa tra Mola, Monopoli, Ostuni e Fasano ed ha riguardato bambini di età prevalentemente compresa tra i 6-7 mesi e i 4 anni, con l’eccezione di un ragazzo di 15 anni e un adulto (fortunatamente già dimesso).
Ora che campionature e prelievi sono stati compiuti su ampio spettro, si è certi che l’origine della sindrome emolitico uremica sia di matrice alimentare. La fonte primaria, però, appare ancora molto difficile da individuare.
Sono risultati negativi i prelievi effettuati sulle acque di balneazione condotte dall’Arpa: si era presa in considerazione la possibilità che all’origine dell’epidemia ci fossero stati gli scarichi abusivi in fogna degli allevamenti, ma anche questa ipotesi è stata esclusa dai controlli.  “Il mare pugliese è assolutamente sicuro” ha affermato l’assessore al suo ultimo sopralluogo presso l’ospedale pediatrico Giovanni XIII di Bari (ospedale da cui era partito l’allarme per la Seu) “Per scongiurare il contagio, però, è importante utilizzare cibi sicuri, evitare i cibi di strada tanto diffusi nelle nostre sagre e curare l’igiene personale e alimentare”.

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