Se hai voglia di Consulta ……

A MODUGNO NON E’ STATA ANCORA ISTITUITA

i sensi dell’art. 118 della Costituzione e del Testo Unico emanato con decreto legislativo del 25 luglio 1998m n.286 concernete la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, ispirandosi ai principi ed  ai valori della “Dichiarazione fondamentale dei diritti dell’uomo” del 10 dicembre 1948, della “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea” proclamata  a Nizza a dicembre 2000 (di seguito denominata  “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea”) agli impegni  assunti con la “Carta europea dei diritti dell’uomo nella città” a Saint’Denis il 18 maggio 2000 ed alla Convenzione di Strasburgo sulla partecipazione degli stranieri , apolidi e rifugiati alla vita pubblica a livello locale adottata dal Consiglio d’Europa e ratificata con legge 8 marzo 1994 n.203 concorre alla tutela dei cittadini di stati non appartenenti all’Unione Europea e degli apolidi, presenti sul territorio, riconoscendo loro i diritti fondamentali della persona umana previsti dalle norme di diritto interno, dalle convenzioni internazionali in vigore e dai principi di diritto internazionale generalmente riconosciuti.  Premesso tutto ciò e consultate:

 

– la legge n. 40 del 06.03,1998 – Disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero;
– il Decreto Legislativo n.113 del 13.04.1999 del T.U;
– il decreto Legislativo n.286 del 25.07.1998 T.U documento programmatico dell’immigrazione e degli stranieri nel territorio dello Stato;
– il Decreto del Presidente  della Repubblica n.394 del 31.08.1999.
Tenendo conto  che il  T.U.E. L  all’art.8 stabilisce che i Comuni “promuovono organismi di partecipazione popolare all’amministrazione locale. Costatando che i rapporti di tale forme associative sono disciplinati dallo Statuto Comunale  di Modugno  all’art.42 denominato” Consulta”.
La Consulta Cittadina a tutt’oggi nella nostra città non è stata ancora deliberata. Tale grave mancanza non adempiuta a onor del vero neanche nelle passate amministrazioni, ciò non giustifica che la presente amministrazione pur avendo tutti gli strumenti legali, logistici e di risorse umane ancora non ha dato risposta ad una esigenza sancita dalla “Costituzione” all’art.3 che recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica”.

Pertanto, in conclusione, da una amministrazione il cui rappresentante istituzionale si batte da oltre un terzo di secolo contro le modifiche della Costituzione Italiana, gli amministrati non si aspettano solo le esortazioni al rispetto della “Carta” ma anche la piena realizzazione di quanto in essa “Dettato”.

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