Modugno – la città degli olezzi

La lunga, annosa, diatriba tra il Comune di Modugno e la Tersan Puglia, azienda di compostaggio che si occupa della lavorazione di concimi organici e fertilizzanti, sul territorio ormai da anni, non arriva ancora ad una “sana” risoluzione, riguardo ad un tavolo di confronto che chiarisca le diverse posizioni burocratico/legali e comportamentali.
Il “dunque” è annullato dal fatto che praticamente, nonostante le diverse sentenze giudiziarie, i diversi interventi e battaglie sostenuti dagli ambientalisti del Comitato Pro-Ambiente e non, gli infiniti reclami della cittadinanza a causa dell’odore nauseabondo che a guisa di cappa sovrasta la città e oltre, l’irrespirabilità dell’aria a Modugno continua a tutt’oggi. Un olezzo insopportabile che a seconda del verso dei venti e soprattutto nelle serate di caldo scirocco africano, con alto tasso di umidità, ristagna ed è avvertito addirittura fino ad alcuni quartieri di Bari.
In seguito alle richieste avanzate dal Comune di Modugno circa il cattivo odore il 27 gennaio 2012 la stessa Tersan comunicando lo stato di avanzamento dei lavori cominciati a marzo 2010 per il filtraggio dell’aria assicurò che si sarebbero conclusi – finalmente – il 30 aprile 2012, quindi circa un anno e mezzo fa, ma come il nostro naso ci comunica così non è, stando a quanto “si sente”. Il prolungamento dei tempi pare sia dovuto a modifiche migliorative introdotte da una variante ai lavori autorizzata dalla Provincia di Bari e dalla riorganizzazione dei lavori. Sta di fatto che fino dal 20 agosto 2013 si è sprigionata un’aria stomachevole in serata, proprio nel momento in cui la gente vorrebbe avere un po’ di ristoro e di riposo sugli spazi esterni e nella propria casa, dopo una giornata calda, data la bella stagione che impone di mantenere le finestre aperte; ma sembra che anche a ciò, i cittadini di Modugno e oltre, non abbiano diritto, nonostante le tasse pagate: vedi la Tares che non tarda di certo a farsi sentire. E qualche domanda nasce spontanea: sono questi i servizi? Quanto durerà ancora? E poi…poveri turisti…oppure ospiti che siano…

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *