I morti da amianto. Le istituzioni stiano finalmente dalla parte dei cittadini
Carissimi, Italia Giusta secondo la Costituzione invia questo comunicato sulla bonifica della Fibronit (che si spera avverra’ finalmente, perché i morti sono una realtà). Molto merito, e’ noto, va ai cittadini che hanno spesso tentato di alzare la voce per farsi sentire: a questo proposito vogliamo anche ricordare una vicenda della quale Italia Giusta si e’ assai occupata. Speriamo che possiate dedicarci un po’ di spazio sui vostri organi di informazione. Grazie
Il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione che, insieme con il Comitato Fibronit, si è da anni occupata della vicenda amianto sottolinea il ruolo di vigilanza, che, a lungo inascoltati, i cittadini hanno dovuto svolgere, supplendo spesso alla inerzia delle istituzioni, sulla questione Fibronit e rileva che, se questa si avvia (finalmente) a conclusione con la bonifica definitiva, è tempo che anche altrove le istituzioni si pongano come primo obiettivo la salvaguardia dei cittadini. Come a Modugno, dove Italia Giusta secondo la Costituzione da anni mette in guardia contro i pericoli costituiti dalla ex cementeria, ormai smantellata a cielo aperto, senza che l’amministrazione comunale eserciti il suo ruolo di tutela dei cittadini e fornisca informazioni chiare sulle procedure adottate per lo smantellamento.
E’ noto che anche nel caso della Fibronit di Bari è stata la costante e appassionata lotta di cittadini e associazioni a portare alla bonifica definitiva che finalmente il Comune di Bari dovrebbe intraprendere, a quanto apprendiamo dalle notizie pubblicate oggi. Per la Fibronit, Italia Giusta secondo la Costituzione ricorda che i pericoli erano noti a tutti e da molti anni. Addirittura sin dal 1995 il pericolo amianto della Fibronit di Bari era stato persino certificato in un’aula parlamentare dall’allora ministro della Sanita’, Elio Guzzanti. In risposta a una interrogazione del deputato e presidente di ‘Italia Giusta secondo la Costituzione’, Nicola Magrone, il ministro riconobbe che da apposite indagini del ministero della sanità il quartiere Japigia di Bari era risultato “ad alto rischio ambientale” a causa di “residui di materiale in cemento-amianto nella fabbrica Fibronit”, accumulato in centinaia di tonnellate all’interno della fabbrica.
Furono ancora le proteste delle associazioni e del Comitato Fibronit a fermare nel 2001 il Piano di riqualificazione urbana del Comune di Bari (Prusst), che nell’area Fibronit prevedeva interventi edificatori, nonostante il rischio conclamato. Per le associazioni e il Comitato nell’area Fibronit ci va un parco pubblico.
A Modugno, la vicenda è analoga: per acquisire fondi europei tramite la Regione Puglia il Comune nel 2011 approva un Piano chiamato pomposamente ‘di rigenerazione urbana’ (DPRU) che definisce l’area della ex cementeria “una polveriera ecologica’’. Con questo Piano ottiene tre milioni di euro per piccoli interventi urbanistici. Contemporaneamente, tuttavia, nonostante si operi su una ‘polveriera ecologica’ il Comune di Modugno consente lo smantellamento dell’impianto senza esercitare un controllo diretto e prevedendo nelle aree adiacenti ancora pesanti interventi edificatori.
Per ‘Italia Giusta secondo la Costituzione’, le istituzioni devono stare dalla parte dei cittadini. Un parco pubblico va realizzato anche nell’area della ex cementeria di Modugno. Un parco pubblico che deve essere intitolato a Pinuccio Loiacono, medico anestesista vittima – a quanto lui stesso riteneva – dell’amianto della ex cementeria e primo accanito combattente dei silenzi e delle ignavie degli amministratori pubblici del Comune di Modugno.