Come è arrivato il partito alla candidatura dell’avv. Lella Ruccia?
Dobbiamo fare un passo indietro, partendo da quel 25 di febbraio dove succede quello che sapete (vittoria dei grillini, vittoria di un PDL, di fatto poi inesistente perché commissariato) poi guardiamo al quadro generale perché Modugno è il riflesso di quello che succede a livello nazionale e il PD nazionale paga uno scotto molto alto proprio per non aver ascoltato la sua base. Questa diceva di voler diventare protagonista e adesso è molto arrabbiata perché doveva poi venire un comico a dire quello che noi dicevamo da anni restando relativamente inascoltati e quindi succede che quando io comincio a mettere sui tavoli politici perché la mia candidatura risale solo al 13 marzo scorso e le segreterie a cavallo di un amministrativa sono veramente difficili da gestire perché ti trovi in un turbine nel quale in qualche maniera ti devi muovere con una certa fretta. A questo ci deve aggiungere che c’era la cappa del 30 novembre ma ce l’avevano gli altri io no. Quando nel congresso con molta onestà il PD fa la sua analisi politica si frusta a più non posso per quello che probabilmente ha sbagliato io dal 13 non ho più niente da dire io parto da quel giorno in poi e parto da questa nuova avventura; succede che comincio i primi tavoli politici che sono molto strani ma che nascono dalla necessità di ricompattare una certa sinistra che andava sfaldandosi, devo dire onestamente, non hanno trovato inizialmente molto successo per cui con le persone che sono rimaste accanto a me (vedi una parte di Italia dei Valori, una parte di Sel che poi si è disciolta al sole) eravamo tutti concordi con presentarci non tanto con in una veste nuova, avevamo bisogno però di presentarci con un piano di ascolto. La società civile ci chiedeva di essere ascoltata e ci chiedeva di non avere più fiducia nei partiti. Bisognava tentare quindi di ricostruire questa fiducia dei partiti che non devo essere io a ricordare che sono un’istituzione riconosciuta dalla costituzione e che non hanno ragione di sparire hanno ragione di posso dire ripulirsi da idee vecchie che non devono più esistere dall’idea dei padroni delle tessere devono convincersi che l’ascolto e le proposte devono nascere dalla base che anche una minoranza ha idee che vanno ascoltate devono essere poste in essere qualora fossero valide, per cui ho iniziato un discorso nel quale io dicevo camminiamo, dimentichiamo un attimo i numeri, iniziamo un cammino di pari dignità ed arriviamo a queste amministrative in un certo modo.
Lella Ruccia non è un’espressione del PD. E’ una donna che da tempo si era offerta di mettersi al servizio di questo paese. Lella Ruccia è passata da altre offerte che ha gentilmente rifiutato perché non appartenevano al suo modo di pensare. E’ una donna fortemente di centro sinistra; la sua esperienza di associazionismo lo dimostra. Capisco che vogliono attribuire la candidatura al pd e io ne sono fiera se lo fanno pensando che ciò sia il frutto di un programma ben preciso, stilato dal capo del pd con il Pianeta Solidale, con altri residui di partiti che restano lì dove sono e riconoscono il pd come il primo partito che rappresenta il centro sinistra . Lei si è offerta ma non è stata proposta da nessuno di noi. Abbiamo ritenuto che avesse quelle caratteristiche che noi volevamo in un nostro rappresentante e quindi siamo stati ben lieti di accoglierla. Ma è lei che accoglie noi e non viceversa. Questo tentativo di volerla assolutamente marchiare è quanto meno subdolo rimane una donna libera è una seria rappresentante dell’associazionismo, della società civile. Non ha nulla a che fare con i partiti politici, per cui mi sento tranquilla. Abbiamo fatto un ottimo lavoro e abbiamo offerto un’altra possibilità: ci siamo staccati dalle grandi famiglie, ci siamo staccati dalla politica del ‘mattone’ (non c’è solo quello!), c’è dell’altro e a quell’altro noi ci proponiamo, per cui offriamo a questo paese un’alternativa non di facciata ma di sostanza e Lella Ruccia questo è. Poi vedremo ma io dal mio punto di vista sono proprio tranquilla: la mia soddisfazione è nella richiesta di tanti giovani di candidarsi nella mia lista e di che credono nel progetto.
Può spiegare ai nostri lettori come mai la Bellino, una volta del PD, ha avviato successivamente un percorso con un’altra compagine politica diversa dalla vostra?
La Bellino avrebbe meritato un minimo riconoscimento dal partito ma non si possono sempre dare riconoscimenti in base ad un calcolo matematico. I riconoscimenti andrebbero concessi a fronte di una progettualità politica di un qualche cosa che si è costruito; tanto che oggi arrivo a pensare che la Bellino (con cui ho un trascorso personale durato quindici anni, che è finito quando lei ha lasciato il partito e quindi questa cosa mi tocca da vicino) non sarebbe stata nel PD se tre anni fa il partito di maggioranza quei 600 voti erano nel partito dico questo perché probabilmente bellino non ha sposato un progetto; se lo avesse fatto, lei oggi sarebbe ancora nel PD; avrebbe lavorato per diventare una maggioranza all’interno del PD, avrebbe fatto in modo che la voce fosse ascoltata ma così come è stata ascoltata ma abbiamo avuto per due anni e mezzo che a causa di questi 600 voti è sempre stato appiattito sulla questione amministrativa e già ha fatto l’errore di non riuscire ad andare oltre e di questo io mi prendo una parte di colpa perché ero insieme alla Bellino in quel percorso; io ero convinta che da lì potessero venir fuori quei progetti che da con la differenza che lotterò profondamente non è cambiando partito che le cose migliorano . qua il progetto perché abbandonare una nave alla ‘Schettino maniera’ credo che sia la cosa più semplice ma poi che cosa ha realizzato? Questo passaggio non me lo spiego non è neanche un passaggio di ribellione; il passaggio si fa stando fermi e dimostrando di avere una certa valenza ma qui c’era poco da dimostrare c’era solo da dimostrare che era una forza di 600 voti, non c’è altro oltre; non ricordo un’iniziativa, un progetto; avrei voluto che lei continuasse per esempio un programma che ha avuto, che è stato per me una meteora e cioè di farsi conoscere dai suoi stessi elettori, occupandosi dei quartieri periferici di capire, di offrire risposte di mettere il fare suo e dei problemi anche quelli che lei faceva parte del primo gruppo di donne per cui noi le progettualità ce le avevamo e volevamo svilupparle attraverso di lei ma lei si è fermata sul famoso monte aretino a ricordarci che aveva avuto 600 voti: tanto di cappello ma fino ad un certo punto perché non riesco ancora a capire da che cosa nascono; non posso solo credere che sia nel porto nuovo quando qualcuno si affida a perché sa come la forza di quella persona perché ha avuto dei trascorsi perché ha fatto parte di qualche associazione, si è occupata della sua terra del suo territorio: allora lo capisco, così no. Ho la strana sensazione che la candidata non sarebbe dovuta essere la Bellino.