Sig. Liberio, quali sono le ragioni della sua candidatura a sindaco di Modugno (ricordiamo la sua partecipazione come assessore alla polizia municipale, ambiente e servizi territoriali) e quali sono i punti salienti del suo programma?
Le ragioni della mia candidatura sono delle ragioni ultime rispetto al percorso che la lista “Impegno Cristiano” ha tracciato negli ultimi mesi. Prima di essere lista a queste elezioni “Impegno Cristiano” è un’associazione che nasce a livello spontaneo attraverso una lettera che io ho scritto con alcuni amici. In questa lettera mettevo in rilievo il disagio che vive la nostra nazione e, in particolare, la comunità modugnese, e da qui trovare gli elementi che sono stati sempre un po’ distanti sia del secolo scorso sia di quello attuale, nei quali la persona di una diversa corrente politica era visto come nemico da battere piuttosto che come una risorsa con la quale poter istituire un discorso completamente nuovo di partecipazione, di responsabilità, per far sì che una comunità che non esiste più perché frammentata potesse ritrovarsi insieme a valori che sono in questo caso fondanti, che si richiamano la Vangelo, al Signore.
Tutto il resto, cioè le ideologie, abbiamo visto che hanno non solo diviso i popoli, gli uomini ma anche sono crollate miseramente. Per cui è nato questo movimento spontaneo, che si rifà ai principi cristiani. Nel parlarci, abbiamo riscoperto un messaggio che era un’esortazione apostolica di Papa Giovanni Paolo II, dell’88, “christi-fideles laici”. L’invito ai laici era quello di non rimanere nelle parrocchie, nelle strutture ecclesiali, rischiando di diventare “ombra” di chi esercitava il ruolo, come il sacerdote; ma bensì di uscire fuori e come la storia ci insegna di interpretare le nuove esigenze della politica del momento, della società e anche dell’economia.
Poi, dopo le cose che sono successe a Modugno, ci siamo chiesti dove trovare le ragioni per ricostruire un’identità ormai persa. Non è la nostra un’intenzione ambiziosa sul piano della presenza politica. E’ soprattutto l’intenzione di scavare un solco nel quale ritrovare un equilibrio di società. Perché sino ad oggi l’equilibrio si trova appoggiando i piedi bene per terra, nelle radici in cui scavare il solco. Partecipare. Partecipare significa rispetto delle religioni altrui, rispetto per i più deboli ma soprattutto nell’essere tutti animati dal richiamo evangelico del ‘fate questo in memoria di me’ e del ‘ama il prossimo tuo come me stesso’. Queste sono le ragioni che, se comprese, possono far sì che una comunità che è solidale, è capace di ritrovare l’equilibrio sociale.
Sappiamo che avrà degli avversari molto agguerriti. Quali sono i motivi principali per cui gli elettori di Modugno dovrebbero votare per Lei?
Io proprio con questa scelta, sono sceso in campo perché sino all’ultima settimana prima di presentare le liste, noi abbiamo aperto un confronto, fuori dalla logica dei partiti, in un binario molto preciso dove il richiamo al confronto era rivolto alle associazioni, a tutti coloro i quali – e sappiamo per delusioni di tipo diverso – ormai fuggono ormai dalle piramidi sotto le quali sono rimasti schiacciati da tempo e schiacciati dal concetto di democrazia, che sono i partiti. Per cui il nostro solco, il nostro binario era quello del confronto con le associazioni. Noi, nell’ultima settimana – pur avendo nella nostra associazione delle persone che potevano ben figurare nella candidatura a sindaco – abbiamo aspettato un confronto; siamo per riconfermare il principio di democrazia per cui sceglierlo tra di noi; e poi abbiamo visto che alcune associazioni – non sta a noi giudicare – hanno fatto una scelta di tipo diverso, chi è andato a sostenere un quadro politico tradizionale di centro sinistra, chi a centro destra; sono rimaste delle associazione fino a quel momento ancora distanti, quali potrebbero essere quelle che si richiamavano al progetto di Magrone ma poi anch’esse si sono colorate con la presenza del partito di Rifondazione Comunista; ma tutto questo fa sì che la scelta che è stata indirizzata nei miei confronti di rappresentare questa nostra sigla e di andare i solitudine, non ho sinceramente avversari. I miei avversari semmai sono quelli che sono distanti dai principi ai quali noi ci richiamiamo. Io non sono sul piede di guerra contro nessuno; vogliamo in questo momento se leggiamo i programmi perché a eccezione di qualcuno a la gran parte somigliano io trovo delle cose in comune che abbiamo scritto pur non sapendo con il M5S, così come una parte del programma di Fragassi; ma non ho motivi per dire che sono degli avversari agguerriti; non abbiamo ambizioni di raggiungere chissà quale risultato però in questo momento era necessario mettere alla luce una realtà diversa che può diventare un contenitore del domani.
Lei si presenta con la lista “Impegno Cristiano”, un’unica lista che corre da sola. In caso si vada la ballottaggio, la sua lista chi appoggerà per ottenere il risultato pieno? Ha in mente delle alleanze?
Innanzitutto, al ballottaggio vanno i due candidati sindaci che sono più suffragati. Tra l’altro, Modugno per una condizione vista in una maniera molto ruvida di numeri, sicuramente si espone al turno di ballottaggio. Speriamo che al ballottaggio ci arrivi io. E’ una cosa molto lontana; se si fa la somma delle liste degli altri, però, tutto può accadere. Detto questo, noi siamo per costruire. Dicevo prima negli anni, nei decenni alle nostre spalle “l’altro” nella sua posizione ideologica, nella sua posizione di partito era visto sempre come l’avversario da battere per noi “l’altro” è la persona con la quale poter costruire un percorso nuovo. Modugno – lo dico a margine del nostro programma che ho scritto per una lunga parte – non credo che sarà sufficiente né una maggioranza consigliare, né tutto il consiglio comunale per cambiare il paese. Il paese può cambiare se chi interpreterà sul campo amministrativo metterà in moto tutte le capacità tutte le realtà associative, il terzo settore, per costruire un percorso nuovo; altrimenti non si va da nessuna parte, nessuna parte politica. Noi al ballottaggio, se saremo rappresentati in modo da poter guardare e indirizzare un consenso a due parti che non è la nostra guarderemo a quello che è il quadro che ma ci adopereremo perché tutti i cittadini, gli individui associati possono richiamarsi a valori che a Modugno a come oltre i valori cui ci richiamiamo noi dal quale non si può prescindere, importante per qualsiasi azione il valore della moralità, della legalità, per cui tutto ciò che sarà rappresentato in chiave elettorale in questi termini per noi sarà motivo di sostegno.
Cosa intende fare per le problematiche degli stranieri a Modugno?
Nel mio programma c’è un accenno nella parte che si riferisce nelle parte che si riferisce all’integrazione la questione degli stranieri a m non credo che sia soltanto un problema limitato al poter quale quello di un comune o di un’autonomia quale può essere un comune credo che il problema degli stranieri sia un problema da valutare in base non solo ad un disegno di legge di carattere nazionale e ha poi tutta una seria di provvedimenti regionali ecc. ma bisognerebbe anche promuovere perché la nostra idea è quella di integrazione inclusione nel rispetto delle diverse forme nel rispetto delle etnie la loro cultura religione rispetto così come noi pretendiamo ma ritento che ci sia nel buon senso rispetto della nostra religione per cui questa nostra integrazione io sinceramente io ho una sacco di amici di diversa etnia che sono arrivati qua perché alla ricerca di lavoro per sostenere le loro famiglie e ho un ottimo rapp
orto sia con degli esponenti della comunità indiana così come con alcune persone perbene della comunità albanese, sengalese, addirittura quando mi è stato possibile ho anche già fatto assumere qualcuno di loro nell’azienda di mia moglie. E’ chiaro che va integrato, ma io credo che una città le nostre idea di città nuova si riferisce ad una città plurale ma è che anche un’idea di città relazionale per cui è implicito il discorso che ci deve essere un’integrazione, un rispetto delle diverse etnie senza il senso di far prevalere nessuno ma con il senso di partecipazione.
Come vede lei da cattolico l’apertura di nuove sedi religiose diverse dalla sua, come moschee o tempi indù?
Io non sono contrario. In una comunità che numericamente ha una presenza sul territorio e che faccia richiesta di un luogo dove poter esprimere il proprio culto religioso, compatibilmente con le aree a disposizione, io credo che vada assicurato loro questo diritto. E’ chiaro che ci sono dei pensieri omologanti che sono quelli relativi al disagio che queste religioni possono creare. Anche nell’ambito della religione più vasto del credo cristiano, abbiamo la presenza di diverse forme; ciò non significa che anche nel momento in cui noi diamo cittadinanza ai cittadini oggi; ma a persone che vengono da altre parti del mondo, con altre culture, con il loro proprio credo, dobbiamo dare loro la possibilità di esercitare la loro fede purché queste fedi che vanno tutte rispettate, non entrino in conflitto e non siano alimentate da condizioni verbali ma anche scritte che portano più a dividere che ad unire. Io credo ad un concetto di fratellanza; così come vorrei sottolineare la discriminazione che i cristiani subiscono in alcuni paesi, dove vengono uccisi e vengono distrutte delle chiese. Ci sono dei passaggi degli ultimi papi che camminano sulla strada della partecipazione e del rispetto religioso e credo che questi passaggi ci porteranno, io mi auguro, per le future generazioni, ad un’integrazione religiosa che è fatta di cose molto più essenziali perché il credo se poi lo guardiamo (non conosco bene né la religione musulmana né tanto meno quella indù) ma così nel parlare, ho avuto degli amici indiani che quando sono ritornati dal loro paese mi hanno portato in regalo un crocifisso! Per cui, se il rapporto tra gli uomini è fondato sull’essenziale, tutto finisce per morire da sé.