Finanze modugnesi alla ricerca del risparmio indolore
Quando il Sindaco di Modugno, all’inizio del 2012, mi nominò assessore al Bilancio, già conoscevo la buona situazione finanziaria dell’ente. E siccome uno fra i principali compiti che normalmente vengono affidati agli assessori al bilancio è quello di reperire risorse finanziarie senza aumentare le tasse, anzi se è possibile diminuendole, mi preoccupai di analizzare l’indebitamento del Comune ed i relativi costi.
Rilevai così che a fronte di cospicue disponibilità finanziarie, peraltro in continuo aumento, il Comune di Modugno scontava oneri finanziari per circa 700 mila euro all’anno e, quindi, avvalendomi della preziosa collaborazione dei funzionari della ripartizione finanziaria, analizzai in dettaglio ogni singolo debito.
Mi accorsi che il Comune aveva acceso due mutui con la Cassa Depositi e Prestiti per il finanziamento di opere pubbliche che, però, per effetto dei vincoli imposti dal Patto di Stabilità Interno, non potevano essere realizzate e, quindi, i mezzi finanziari ottenuti con quei mutui, pur nelle casse comunali, non potevano essere impiegati.
Nel frattempo, in conformità a quanto previsto dai relativi contratti, il Comune aveva iniziato la procedura di ammortamento pagando, alle rispettive scadenze, le rate comprendenti una parte di capitale ed un’altra parte, ben maggiore, di interessi.
La decisione di rinunciare a quei due mutui, una volta rappresentata con semplicità la descritta situazione finanziaria, fu agevole sul piano politico, un po’ meno nei rapporti con l’istituto mutuante, ma alla fine comportò risparmi in termini di oneri finanziari per oltre 500.000 mila euro, spalmati sull’intera durata del contratto. Ovviamente, fu chiesta ed ottenuta la restituzione del capitale già rimborsato. Inoltre il Comune di Modugno, non dovendo più pagare le rate, ha potuto destinare le corrispondenti risorse, sin dal corrente anno e per i successivi, al finanziamento di servizi per i cittadini.
L’analisi dei debiti proseguì, mentre aumentavano anche i soldi inutilmente giacenti nelle casse del Comune o meglio, per essere più precisi, giacenti presso la tesoreria generale dello Stato.
E si, perché per effetto del combinato disposto dalla normativa sul Patto di Stabilità e quella sulla tesoreria unica, gli enti locali sono costretti a rastrellare risorse senza poterle spendere sul territorio, rendendole disponibili per la esangue finanza statale.
L’unica possibilità, consentita dal Patto di Stabilità, di impiego del proprio denaro, divenuto di fatto esuberante rispetto alle effettive possibilità di utilizzo, è quella finalizzata alla riduzione del debito.
Ecco perché nel bilancio di previsione del 2012 proposi, con il pieno assenso della Giunta Municipale, l’apposita posta di bilancio “Estinzione mutui” per circa 2.000.000 di euro. Ed il Consiglio Comunale di Modugno approvò la mia proposta.
Seguirono ulteriori analisi e trattative poiché, da un lato, occorreva scegliere i mutui da estinguere fra quelli più onerosi, e dall’altro lato, occorreva pagare le commissioni per anticipata estinzione dei mutui nella misura più contenuta possibile.
La scelta cadde sui mutui contratti con il Monte dei Paschi di Siena che, dopo una trattativa nemmeno troppo serrata, accettò di ridurre al 50% la suddetta commissione.
So che i funzionari della Ragioneria hanno portato a termine l’operazione che comporterà ulteriori risparmi per circa 230 mila euro, in termini di oneri finanziari complessivi, e per circa 168 mila euro all’anno, in termini di rate che, ovviamente, non dovranno più essere pagate.
Il tutto per continuare a finanziare i servizi pubblici dei cittadini modugnesi.
Paolo Marra
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