Ma forse è proprio perché non tutti l’hanno capito. Continuano a parlare di problemi senza proporre soluzioni; addossano tutte le colpe della crisi ai partiti e ne parlano come se fossero delle entità autonome, sovrastrutture aliene dotate di proprie volontà indipendenti alle quali rivolgere l’invito a rinnovarsi per non aggravare la crisi di credibilità della politica; il sempreverde leitmotiv de: “la responsabilità è della società”. No cari signori, i “partiti” sono costituiti da persone che la pensano nella stessa maniera; se in un partito qualcuno ritiene sia più importante la libertà di rubare si sentirà attratto dai ladri e si comporterà da ladro ma non per questo sarà ladro il partito; ci sono sempre stati e continueranno ad esserci però persone che i ladri non li frequentano e che cercano di non farli entrare nei partiti. Non sono certamente i partiti o le istituzioni a delinquere ma le persone, gli individui e se tanti politici vengono sorpresi con il “sorcio in bocca” non è certamente colpa della “società” e meno ancora del sorcio.
L’altra sera sono venuti addirittura dal capoluogo a impartirci lezioni di moralità: ci vengono a dire che per ovviare alle deficienze della classe politica modugnese dovremmo metterci al computer per consultare internet e attenerci a quello che degli sconosciuti “scrivono”. Sconosciuti che “assicurano” di avere fra gli altri meriti quello di non aver mai fatto politica; come tutti i neo-parlamentari grillini che per non sporcarsi le mani con la politica faranno annegare il bambino nell’acqua sporca. Ci invitano insomma a fare come il governatore della regione Sicilia che ha affidato un assessorato al famosissimo scienziato Zichichi ed un altro all’altrettanto famoso musicista di fama mondiale Battiato; il primo però si faceva recapitare dal messo comunale in macchina, fino in Svizzera, le determine di giunta da firmare e l’altro, parlando delle donne impegnate nella politica – che lui non ha mai frequentato – ha detto, testualmente: “queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa. È una cosa inaccettabile”, secondo lui sarebbe meglio che “aprissero un casino”; non hanno mai fatto politica ma i privilegi della carica li accettano.
No signori, servono proposte; l’unico messaggio che invece è stato lanciato agli elettori intervenuti è che “il probblema” (testuale: con due b) sono le istituzioni, i partiti, i politici, i dirigenti, il sindaco e i dipendenti comunali che sembra certo che con un corso professionale di aggiornamento saranno in grado di rinunciare a chiedere “a me che ci sta?”. Gli elettori che hanno riempito la sala conoscono i “probblemi” e si aspettavano perlomeno delle proposte. In sala una donna, timidamente, ha rivolto al vicino una domanda: “ma se i politici sono tutti dei ladri vuol dire che lo sono anche quelli che vogliono candidarsi?” No signora cara, i candidati non sono dei ladri, siamo noi elettori che tra tanti politici onesti eleggiamo anche chi, in seguito, diventa un ladro; perché come diceva qualcuno “al buio tutti i gatti sono scuri” e se non vogliamo ritrovarci ancora con qualcuno che viene scoperto con il sorcio in bocca dobbiamo, non solo fare luce ma aprire anche gli occhi quando li votiamo.
La risposta ha rincuorato la signora che facendosi coraggio continuava esponendo un dubbio “ma perché se sono tutti d’accordo sui problemi continuano a dividersi sulle soluzioni?” e già signora mia, è la risposta a questa domanda quello che tutti si aspettavano l’altra sera: si mettano tutti in competizione, eleggiamo sindaco e consiglieri e poi, in aula consiliare, approvino o respingano a maggioranza i provvedimenti proposti; si vada oltre la divisione che si creerà dopo le elezioni fra vincitori e vinti e votino tenendo conto solo della validità dei provvedimenti e non perché si è vinto o perso le elezioni. Del resto tutti si candidano per il bene di tutti e nulla vieta che dopo il 27 maggio si vada TUTTI UNITI PER MODUGNO