Organizzato dal Dipartimento Nazionale Pari Opportunità dell’Udc si è tenuta oggi a Bari l’assemblea “Le donne per l’Italia – Insieme per il Sud” a cui hanno partecipato il leader centrista on. Pierferdinando Casini, il segretario nazionale on. Lorenzo Cesa, la responsabile nazionale Pari Opportunità Marisa Fagà, con la sua vice Nicoletta Barbato, le delegazioni dei dipartimenti Pari Opportunità delle Regioni del Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia), nonché tutti i deputati e senatori del Sud Italia con la presenza del consigliere regionale Peppino Longo.
L’onorevole Cesa, estremamente conciso come di consueto, ha indicato, come obiettivi da raggiungere, “l’applicazione delle leggi già esistenti in materia di Pari Opportunità e la creazione di infrastrutture che permettano di eliminare gli ostacoli che in una società come la nostra, che dovrebbe essere sempre improntata alla tutela della famiglia, non permettono alle donne di esprimere il loro potenziale”.
L’onorevole Pierferdinando Casini, dopo aver ribadito, condividendole appieno, le tesi esposte dalle rappresentanti dei dipartimenti Pari opportunità, ed aver preso l’impegno di portare la quota rosa al cinquanta per cento nelle prossime politiche, ha affrontato l’argomento Monti: “senza di lui l’Italia starebbe andando alla deriva ccome la Grecia, il suo operato ha permesso di abbassare di oltre 200 punti la differenza tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi permettendo di pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici. Chi critica l’operato di Monti dovrebbe innanzitutto compiere appieno il proprio dovere; chi deve votare in parlamento voti e non si assenti e chi deve fare il sindaco lo faccia non perdendo tempo in altre faccende. Faccia il sindaco come Emiliano che è un sindaco che gira per la città, anche lui ha dei difetti – se non ne avesse sarebbe dell’UDC – ed uno di questi difetti è la sua simpatia per Vendola, ma sa fare il sindaco“.
Ampiamente applaudita per il suo intervento la delegata della Sicilia che ha posto in evidenza le difficoltà che le donne siciliane in particolare affrontano in questo periodo di recessione. Gabriella Carlucci, ovviamente anche lei presente all’assemblea, alla domanda se ritiene sia giunto il momento per le donne dell’UDC di proporre una donna come presidente del Consiglio nella prossima kermesse elettorale ha risposto “siamo pronte a farlo se il vertice del partito ce lo chiederà; nelle nostre fila ci sono molte donne preparate e capaci in grado di assumere positivamente tale compito, ma è giusto che sia il vertice del partito a compiere tale scelta”.
Emanuela Lorusso, responsabile pari opportunità di Gravina di Puglia, ha sottolineato come molte donne dell’UDC condividono la richiesta ai loro parlamentari di dimezzarsi gli emolumenti; richiesta presentata alla direzione del partito dal parlamentare UDC Mauro Libè. “Purtroppo non è stata un’idea partita dalle donne. Devo dire con rammarico che è difficile trattare fra di noi, c’è poca coesione”. Secondo la Lorusso “preso un impegno bisogna portarlo a termine con onestà e coerenza” e per rafforzare la sua affermazione cita la frase di Casini “chi deve votare voti e chi sceglie di fare il sindaco faccia il sindaco”.
Maria Mastrandrea responsabile provinciale dell’UDC a Grumo esprimendo il suo pensiero “ritengo che fra le donne UDC ci siano potenzialità ad altissimo livello” ha dichiarato che “l’impegno deve essere sempre al cento per cento e che la donna in politica deve realizzare i propri ideali in maniera che possano produrre effetti positivi sulla società, la collettività, la famiglia e questa è condizione necessaria per avere un posto nella comunità. Noi donne che siamo parte integrante del partito in provincia di Bari ne siamo consapevoli e il nostro impegno è totale per costruire una società migliore per i nostri figli; il nostro obiettivo principale è dar loro le stesse opportunità e mezzi che abbiamo avuto noi, i nostri figli ne hanno il diritto perché come ha detto Casini – è una cosa triste vedere che nelle nostre università al primo anno d’iscrizione i nostri giovani sono costretti a causa della mancanza di mezzi economici a lasciare gli studi; è intollerabile che ciò accada – L’assemblea si è conclusa con il proposito di tutte le donne presenti, ed erano tante – per la prima volta erano più numerose degli uomini – di un impegno serio e costruttivo alfine di dare seguito al percorso politico e al diritto alle pari opportunità.