Pubblichiamo una segnalazione inviataci da Pino Mele, ex consigliere comunale di Modugno.
In era “montiana, assurdo blitz” delle forze dell’ordine a Torre Canne.
L’altra sera sulle meravigliose spiagge sabbiose di una contrada in territorio di Torre Canne le forze dell’ordine hanno compiuto un assurdo blitz repressivo. Nelle prime ore della notte, nella serena vigilia di Ferragosto, sulla spiaggia libera, hanno colpito tanta festosa brava gente: giovani, adulti e famiglie, provenienti dall’entro terra, rei di aver, semplicemente, tentato di trascorrere, in regime di strettissima economia, la chiara notte della vigilia di Ferragosto. Il tutto è avvenuto di sorpresa con un’azione da “rigurgito”, per eccesso di zelo. A mio avviso, per un ”inutile” difesa del territorio.
Condannati già dalla vita ad un lavoro precario, i cosi detti “campeggiatori abusivi” venivano colpiti perché in contravvenzione ad una normativa “obsoleta”, che vieta di trascorrere una notte”giovane”all’ombra delle stelle, a poca distanza dalle proprie dimore.
Questi nostri figli d’Italia e, ripeto,anche adulti e famiglie con figli a seguito, già oppressi da una società, che sembra non comprenderli e che li rende precari del lavoro, paradossalmente, chiede di vietare proprio a questi le loro già precarie “vacanze”. I giovani volevano solo ritrovarsi, per un attimo, con la natura e la bellezza della nostra terra. Provando a canalizzare, positivamente, le proprie”fresche”energie nel torrido caldo di una”piena”, piacevole, notte d’estate.
A quel punto,la, pur sparuta, minoranza dei tutori dell’ordine elevava il proprio verbale di multa verso chi occupava ”in-giustamente” il primo pezzo di spiaggia, considerata”libera”.
“Colpevoli”, perciò, di essere campeggiatori precari, tecnicamente abusivi.
Tutto questo avveniva il giorno in cui la nostra chiesa ricorda Maria S.S. ma Assunta in cielo. Da una parte Maria e dall’altra, separati, i “nostri precari”del mezzogiorno d’Italia. Saltuari, quindi indegni, pure del mondo del turismo.
Giudicati tali, da alcuni rappresentanti delle nostre forze dell’ordine, che ciecamente, a volte, obbediscono alle norme, senza considerare la giusta elasticità che le stesse sempre contemplano.
Obbedendo, forse, a qualche”ricca”segnalazione circostante, che non ama la spontaneità e la pulizia delle nuove generazioni e dimostra di non valere la propria ostentata opulenza o ricchezza che dir si voglia.
A fare grande l’Italia contribuiscono tutti e soprattutto il ”popolo lavoratore”. Impariamo, quindi, a meritare tutti quanti e a condividere, degnamente, insieme la stupenda natura che Dio ha donato a noi, ivi compresi gli”ultimi”, grandi o piccoli che siano.