C’è chi considera le fiabe come un mezzo idoneo al risveglio dell’anima infantile alla vita.
Elaborazione dei ricordi ancestrali dei riti di iniziazione con i quali si celebrava, in modo solenne, presso le comunità primitive, il passaggio dall’infanzia all’età adulta e trasformati e rielaborati attraverso la trasmissione orale effettuata di generazione in generazione, la maggior parte degli elementi costitutivi delle fiabe raccontano delle numerose prove che i giovani “iniziati” dovevano dimostrare di saper affrontare e superare da soli e di essere pertanto maturi per iniziare a far parte della comunità degli adulti. Oggi è nelle storie di fantascienza, horror o video – giochi che è possibile incontrare esseri incredibili od assistere a fatti straordinari come nelle fiabe. Le fiabe evocano situazioni che aiutano il bambino ad elaborare le difficoltà che deve affrontare nel corso della sua esistenza. Tramandate di generazione in generazione per secoli – spesso chi le narrava le modificava o mescolava gli episodi di una fiaba con quelli di un’altra, dando origine a sua volta ad un’altra fiaba – descrivono la vita della gente, le sue credenze, le sue paure, il suo modo di immaginarsi i potenti; venivano raccontate attorno al focolare, nelle aie e non erano considerate, come ora, solamente racconti per bambini, ma rappresentavano un divertimento anche per gli adulti ed avevano grande importanza per la vita della comunità.
La dottoressa Elena Di Ronzo, assessore comunale alla cultura, con l’inaugurazione dell’angolo delle fate presso la scuola Ghandi di via Ancona al quartiere Cecilia ha voluto ampliare il numero dei bimbi ai quali raccontare le fiabe. In contemporanea alla lettura della fiaba che racconta delle disavventure della piccola “prezzemolina” tenuta, in qualità di due volte nonno, dal consigliere regionale Peppino Longo presso la biblioteca comunale, l’ex assessore ai servizi sociali dell’amministrazione Vaccarelli, Tommaso Laviosa, ha letteralmente inchiodato alle sedie i numerosi alunni presenti con la lettura di una fiaba che raccontava delle vicissitudini di due sorelline premiate in modo diverso in relazione al loro grado di gentilezza tenuto in presenza di una fata. All’inaugurazione effettuata dal sindaco Mimmo Gatti e alla quale era presente anche la dottoressa Maria Colucci, la presenza dei bimbi ai quali è destinato l’angolo delle fate del quartiere Cecilia è stata una sorpresa. Richiamati dalla dottoressa Rosanna Sebastio, preside del 3° circolo didattico, hanno lasciato i più freschi campetti della “ Coccolino” per un aula di scuola molto più calda, invogliati dall’affascinante prospettiva di ascoltare una fiaba; confermando, se ce ne fosse ancora la necessità, della buona riuscita dell’iniziativa voluta dall’assessore Elena di Ronzo.