Qui di seguito riportiamo gli interventi di Di Ciaula e Milano. Molto interessanti soprattutto per le loro capacità di approfondimento e analisi. Ciò che più ha inquietato nella serata è stata la totale assenza dei consiglieri comunali e di tutta la Giunta, eccezion fatta per l’assessore alla Cultura Elena Di Ronzo. Da segnalare, infine, la presenza dei giovani delle associazioni ‘Diamoci del Tu’ e ‘Piazza Pubblica’ che hanno reso meno amara l’indifferenza totale dei cittadini e di quegli imprenditori senza scrupoli che, anche grazie alla classe politica, hanno fatto di Modugno una colata di cemento.
DI CIAULA – Ringrazio l’associazione Giovani Menti Attive per le grandi occasioni di confronto sull’ambiente che sta organizzando con frequenza periodica. Il Fai-Wwf ha classificato la Puglia al terzo posto per il consumo di suolo. La legge regionale 25 maggio 2012 n.12 fa si che si possano costruire le opere attraverso la parola ‘pubblica utilità’ senza remore. Questa legge va assolutamente rivista. A Modugno tra il 2001 e il 2011 il numero dei residenti è aumentato del 3,3%. Sempre nella nostra città le abitazioni sono aumentate del 4,5% nello stesso arco di tempo. La zona Asi in cui è compresa Modugno è la terza per estensione in Puglia. La cosa preoccupante è che le aree verdi accessibili al pubblico sono pochissime. Tutto ciò inficia la qualità della vita. All’entrata di un paesino vicino Friburgo, Vauban, c’è scritto “stiamo creando il mondo che vogliamo”. Questo ci deve spingere, anche attraverso la definizione del nuovo Pug a Modugno, a definire una città sostenibile e a misura d’uomo.
MILANO – La prima campagna nazionale del Forum: ‘Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori’ è la proposta di un censimento capillare, in ogni Comune italiano, per mettere in luce quante abitazioni e quanti edifici produttivi siano già costruiti ma non utilizzati, vuoti, sfitti. Un gruppo di oltre 150 persone (tra cui amministratori locali, architetti, urbanisti, professionisti del settore) ha elaborato una scheda di censimento da recapitare a tutti gli 8.101 Comuni italiani, richiedendone la compilazione entro 6 mesi. Il suolo, infatti, è un bene comune, una risorsa strategica per il Paese. L’Europa ha fornito una preoccupante stima dei costi annui provocati dal degrado del suolo nell’Unione Europea. Negli ultimi anni vi è stata una perdita di produttività di frumento e grano. E’ per questo che ci poniamo la precisa proposta di un metodo di pianificazione, che andrebbe adottato con immediatezza per scongiurare ciò che sta purtroppo accadendo, ovvero che i piani urbanistici siano realizzati lontano dai bisogni effettivi delle comunità locali e che prevedano nuovo consumo di suolo nonostante l’ampia disponibilità edilizia già esistente. I Piani Urbanistici a ‘crescita zero’ non devono spaventarci, se sappiamo con esattezza a quanto ammonta (in termini numerici e di superficie) questo patrimonio edilizio costruito ma non utilizzato. E le scelte di molti Comuni lo dimostrano: Cassinetta di Lugagnano (Mi), Solza (Bg), Camigliano (Ce), Ronco Briantino (Mi), Ozzero (Mi), Pregnana Milanese (Mi) hanno già elaborato nuovi Piani urbanistici a ‘crescita zero’, grazie al coinvolgimento preventivo della cittadinanza e alla parallela analisi sul come arrivare alla conseguente ‘perdita’ degli oneri di urbanizzazione per le nuove costruzioni. Tra novembre e gennaio sono stato costituiti più di 50 i Comitati locali ‘Salviamo il Paesaggio’: l’obiettivo è rendere possibile la compilazione dei censimenti comunali e ampliare l’informazione specifica nei confronti di tutti i cittadini italiani. Altri 50 Comitati si formeranno nel corso dei prossimi mesi: una chiara dimostrazione di come la tutela del ‘Bene Comune’ sia entrata a far parte delle priorità di tutta la cittadinanza italiana. Ora spetta ai sindaci, ai Consigli comunali e ai tecnici contribuire all’esatta ‘misurazione’ di questa mappa del territorio.