Una mattinata di profonda riflessione sulla legalità e sui valori dell’essere civile. Questo 23 maggio, giorno del ricordo, del dolore e dei molti interrogativi irrisolti, è stato trasformato in un momento di inno alla vita, alla solidarietà e alla speranza nel futuro. Guidate dall’assessore all’Istruzione Elena Di Ronzo, che ha vestito i panni di moderatore dell’incontro, i rappresentanti delle scuole elementari e medie di Modugno si sono ritrovati al Cisternone per poter dire la loro sulla mafia, sulla strage che ha visto la morte del magistrato Giovanni Falcone, sua moglie e tre uomini della scorta. Ma l’hanno fatto con l’ottimismo e la gioia di vivere che appartiene tipicamente ai bambini. I più piccoli che chiedono, che fanno domande alle quali è difficile rispondere, ma che con un sorriso riescono a far intravedere la speranza in un mondo migliore. “La parola ai bambini – ha affermato l’assessore Di Ronzo – sono loro i protagonisti di questo incontro”.
E i rappresentati delle scuole modugnesi Dante Alighieri, Tommaso Fiore, De Amicis, G. Rodari e II E III Circolo didattico Modugno si sono fatti sentire con poesie, cartelloni colorati, temi e pensieri. “E’ fondamentale che i ragazzi imparino che la lotta all’illegalità non è solo quella alla mafia, ma è contro tutti i comportamenti che vanno contro le Istituzioni – ha spiegato ai bambini l’assessore – la scuola deve avere, in questo, un ruolo fondamentale di supporto alla famiglia. Sono i bambini che educheranno gli adulti ad un nuovo modo di pensare e, insieme, potranno gettare le basi per un mondo migliore”.
Presenti all’incontro anche l’ex assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Bari Pasquale Martino che, da ex insegnante, ha affermato che, “nonostante il disvalore cerchi di penetrare nel mondo giovanile, tuttavia rimane e rimarrà sempre una sostanziosa fascia di giovani che combatteranno per la legalità”. Anche l’assessore modugnese in carica ai Servizi sociali e al Lavoro Angelo Mariano ha dato il suo contributo all’incontro raccontando la sua esperienza di vita da ragazzo che, in quegli anni, ha vissuto l’angoscia e la tristezza di quelle morti ma che, con il tempo, ha anche capito che questi grandi eroi non sono morti invano. A chiudere l’incontro l’intervento del sindaco Domenico Gatti che, pur non dimenticando la storia, ha avuto un pensiero per quello che è successo a Brindisi, per la morte di Melissa, una ragazza innocente che ” ha sicuramente fatto paura, ma che non riuscirà mai a minare la solidità e la validità dell’Istituzione scolastica. Non bisogna cedere alla violenza – ha aggiunto il sindaco – la mafia e la criminalità si nutrono di paura e violenza, ma le possiamo sconfiggere noi, in prima persona, camminando con le Istituzioni verso la legalità”.