Come avevamo annunciato ad ottobre scorso, è stato pubblicato sul numero di gennaio dell’”European Journal of Internal Medicine”, rivista scientifica a diffusione internazionale, un lavoro sulle conseguenze sanitarie e ambientali della centrale Sorgenia di Modugno, redatto dal Dott. Agostino Di Ciaula, membro dell’associazione “Modugno Città Plurale”.
Al Dott. Di Ciaula è stato recentemente attribuito l’incarico di coordinatore regionale per la Puglia di ISDE Italia, la International Society of Doctors for the Environment. Tale organizzazione non governativa si occupa, infatti , di capire il nesso tra problematiche sanitarie e problemi ecologici. Il lavoro prodotto dal medico modugnese dimostra che già nei primi mesi di attività della centrale, sebbene questa non fosse ancora operativa in tutta la sua potenza, ci sia stato nel territorio in esame, rispetto alla situazione precedente all’attivazione dell’impianto, un significativo aumento delle concentrazioni atmosferiche di particolato (PM10) e diossido di azoto (NO2), due inquinanti che hanno pesanti conseguenze sulla salute umana. Anche se le concentrazioni di questi inquinanti sono rimaste in quei mesi al di sotto dei limiti previsti dalla normativa vigente, è stata dimostrata nelle persone con oltre 70 anni una evidente relazione tra il numero di accessi in pronto soccorso/ricoveri ospedalieri e le concentrazioni di inquinanti nell’aria. I soggetti più avanti negli anni (80 o più anni) hanno mostrato maggiore vulnerabilità. Questo studio ha dimostrato per la prima volta che anche le centrali termoelettriche alimentate a metano, sino ad ora ritenute “innocue” ed “ecosostenibili” soprattutto dai proponenti, hanno un impatto misurabile sulla salute umana. Un lavoro innovativo, dunque, che porta alla ribalta internazionale un “figlio” della nostra terra. Terra troppo spesso di conquista da parte di imprenditori senza scrupoli che l’hanno depredata, nel corso degli anni, con inusitata solerzia.