Centro comunale di raccolta, la nota del PD

Alle pagine 4,5 e 6 così recita la relazione tecnica e descrittiva del CCR:
(…) L’attuale situazione impiantistica, ovviamente, risulta non adeguata al modello di gestione previsto a causa dell’assenza immediata di disponibilità dell’impianto di compostaggio.(…) In tal modo, all’aumentare delle percentuali di raccolta differenziata, si può ovviare alla realizzazione di un impianto di compostaggio, mentre risulta necessaria ed inderogabile la definizione delle opere per la messa in funzione dell’impianto di valorizzazione delle frazioni secche da RD (impianto pubblico del Consorzio ASI di Bari zona ASI Bari – Modugno) e la individuazione/realizzazione di impianti in grado di assorbire la eventuale produzione di CDR o di soluzioni alternative alla produzione dello stesso CDR.
(…)In tale scenario è indispensabile verificare inoltre la possibilità di ottimizzare la gestione provvisoria della frazione secca stabilizzata (FSC) che anziché essere smaltita in discarica (…) potrebbe essere stoccata in attesa della realizzazione degli impianti di regime per la sua trasformazione in CDR ovvero il suo diretto recupero. Tale scenario prevede la realizzazione degli impianti mancanti e nello specifico:
il raddoppio della linea di produzione e lavorazione dell’impianto di valorizzazione delle frazioni secche da RD (impianto Consorzio ASI di Bari zona ASI Bari – Modugno);
la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica con recupero energetico di parte della frazione organica da raccolta differenziata (collocazione in zona ASI Bari – Modugno nelle immediate vicinanze dell’impianto AMIU, via De Blasi);
la realizzazione dell’impianto di CDR (Bari c/o sede AMIU via De Blasi – Bari) ed, in alternativa, considerato in tale ipotesi le difficoltà di ottenere certezze sulla recuperabilità e/o corretta collocazione del CDR a costi certi e stabili nel tempo, la realizzazione di un impianto in grado di by passare la produzione di CDR che garantisca il trattamento/smaltimento della frazione secca stabilizzata (FSC) mediante sistemi a recupero energetico (come previsto con la Delibera GR n. 2197 del 18.11.2008).
Conseguentemente il presente documento in linea con il Piano d’Ambito, non può che prevedere le seguenti configurazioni impiantistiche costituite da:

 

  1. Ipotesi CDR) realizzazione impianto di produzione CDR che necessita però di definire contestualmente alla sua realizzazione, modalità, termini e certezze sull’avvio a recupero dello stesso mediante convenzione presso impianti di terzi autorizzati a tal fine o presso impianti di titolarità del medesimo Consorzio;
  2. Ipotesi GAS) realizzazione impianto di gassificazione della frazione secca (FSC) con recupero energetico e, quindi, in grado di evitare la realizzazione dell’impianto per la produzione di CDR, ed un’ultima configurazione impiantistica costituita da
  3. Ipotesi LEF) realizzazione impianto di combustione a letto fluido del CDR con recupero energetico.

E’ opportuno ricordare alcuni passaggi della Direttiva Comunitaria sui rifiuti 98/2008 a cui il futuro sistema di gestione rifiuti della nostra Città dovrebbe ispirarsi:

Articolo 4:  Gerarchia dei rifiuti
L’ ordine di priorità della normativa e della politica in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti è il seguente:
a) prevenzione;
b) preparazione per il riutilizzo;
c) riciclaggio;
d) recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia;
e) smaltimento.

Nell’applicare la gerarchia dei rifiuti, g
li Stati membri adottano misure volte a incoraggiare le opzioni che danno il miglior risultato ambientale complessivo. A tal fine può essere necessario che flussi di rifiuti specifici si discostino dalla gerarchia laddove ciò sia giustificato dall’impostazione in termini di ciclo di vita in relazione agli impatti complessivi della produzione e della gestione di tali rifiuti.
E’ palese che nei Piani di Gestione dei Rifiuti il recupero di energia e lo smaltimento dovrebbero essere pratiche marginali di gestione.

Articolo 22: Rifiuti organici

Gli Stati membri adottano, se del caso e a norma degli articoli 4 e 13, misure volte a incoraggiare:

a) la raccolta separata dei rifiuti organici ai fini del compostaggio e dello smaltimento dei rifiuti organici;
b) il trattamento dei rifiuti organici in modo da realizzare un livello elevato di protezione ambientale;
c) l’utilizzo di materiali sicuri per l’ambiente ottenuti dai rifiuti organici.

Un buon Piano di Gestione dei Rifiuti non può prescindere dalla realizzazione prioritaria di impianti per il trattamento della frazione umida opportunamente separata, in fase di raccolta, dalla frazione secca.
La gerarchia della direttiva comunitaria sui rifiuti 98/2008, prevede due scenari in successione:

  1. Riciclo, Trattamento Meccanico Biologico, Termovalorizzazione e conferimento in discarica;
  2. Riciclo, Termovalorizzazione e conferimento in discarica.

La Relazione tecnica descrittiva sembra essere stata redatta prevedendo essenzialmente lo scenario b) Riciclo, Termovalorizzaizone e conferimento in discarica, piuttosto che quello a) Riciclo, Trattamento Meccanico Biologico, Termovalorizzaizone e conferimento in discarica, con conseguente infrazione della Direttiva Comunitaria sui rifiuti 98/2008.

 

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