Nicola Magrone
Della situazione di Modugno, dall’area dell’ex cementeria che presenta un alto grado di inquinamento da amianto a quella dell’amministrazione comunale scossa dalle indagini che coinvolgono 11 amministratori di Pd, Udc e Api della vecchia e nuova amministrazione comunale per il reato di concussione, si parlera’ nella manifestazione che si svolgera’ venerdi’ 11 novembre, alle 18, nel palazzo della cultura di Modugno, per iniziativa del Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione. Tema dell’incontro pubblico e’ ”Il caso Modugno: la cementeria, la questione morale, il centro storico, i servizi sociali. Di male in peggio”. A presentarla oggi, nella sede del Movimento Italia Giusta, c’era Nicola Magrone, presidente della Fondazione Popoli e Costituzioni onlus e direttore della rivista Sudcritica. Nell’area della ex cementeria a Modugno – ha detto Magrone – c’e’ un ”alto grado di inquinamento da amianto, una situazione di grave pericolo accentuato da una demolizione in corso, attuata senza particolari cautele per la ricaduta delle polveri”. ”Che l’area sia attualmente inquinata e che la bonifica integrale non sia mai stata fatta – ha aggiunto il magistrato – lo hanno detto il Tar nel 2011 e anche il Consiglio di Stato, spiegando che per la bonifica integrale del sito e’ necessario conoscerne la destinazione d’uso”. “Di fronte a un rischio cosi’ grave – ha proseguito Magrone – rappresentato dalle tonnellate di amianto nella ex cementeria, nessuna risposta giunge da un’amministrazione impantanata in pesanti questioni giudiziarie come quelle delle quali parlano le cronache”. A Modugno, infatti, il sindaco, Domenico Gatti, e’ indagato per concussione insieme con altre 10 persone: quattro consiglieri della maggioranza di centrosinistra, l’ex city manager, il capogruppo dell’opposizione e tecnici comunali. Per la cementeria – ha detto ancora Magrone – “il Consiglio di Stato di recente ha parlato della destinazione dell’area a parco, che noi vorremmo fosse intitolato al medico Pinuccio Loiacono”’ (medico che aveva denunciato ripetutamente questa situazione drammatica a Modugno e poi morto per un tumore). ”Quel sito – ha continuato il presidente della Fondazione – e’ quindi ancora infestato da amianto: come negli anni passati quando l’Arpa Puglia aveva constatato nello stabilimento industriale ‘la diffusa presenza di notevolissime quantita’ di amianto, per gran parte in matrice friabile ed in avanzato stato di degrado’ e di ‘elevate quantita’ di cemento-amianto’, con la conseguente necessita’ di ‘un’accurata e sollecita opera di bonifica da effettuarsi secondo le procedure previste dalla normativa in materia, che consista nella rimozione e smaltimento di tutto l’amianto e nella bonifica delle parti di impianto che, trovandosi a contatto con materiali friabili e degradati, possano essere stati contaminati”. “Le statistiche ci dicono anche – ha continuato Magrone – che per le malattie legate all’amianto a Modugno c’e’ il picco piu’ alto di tutta la Puglia. Non e’ piu’ tollerabile che l’amministrazione comunale non risponda. E non si puo’ non parlare del silenzio che da dieci anni pervade il paese e la sua amministrazione. Parleremo anche della situazione della zona industriale e del suo consiglio di amministrazione, con la singolare autodenuncia della situazione in cui versa Modugno fatta dal sindaco Gatti’”. Alla manifestazione che si svolgera’ l’11 novembre prossimo interverranno Nicola Sacco, della rivista Sudcritica; Giancarlo Ragnini, dei Verdi di Modugno; Tina Luciano, del Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione; porterà la sua testimonianza Nicola Loiacono, figlio del dott.Pinuccio Loiacono. Le conclusioni dell’incontro, moderato da Pasquale De Santis, saranno affidate a Magrone. Saranno inoltre trasmessi immagini e filmati sulla cementeria a cura di Giovanni Buttiglione e Alberto Covella.
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