Dopo che la magistratura mise sotto sequestro il cantiere di “Ecoenergia” e indagò quattro persone per presunti reati commessi durante la fase delle autorizzazioni, adesso la stessa ne ha chiesto il rinvio a giudizio. A firmare la richiesta il pm Francesco Bretone. I quattro imputati sono i due progettisti e direttore dei lavori, Carmine Carella e Nicola Trentadue, il legale rappresentante di “Ecoenergia” Antonio Albanese e un dirigente del settore Ecologia Luca Limongelli.
L’udienza preliminare è stata fissata dinanzi al gup del Tribunale di Bari, Susanna De Felice, per il 13 ottobre prossimo. In detta data sarà possibile procedere alla costituzione di parte civile da parte di Regione, Provincia e Comune di Modugno quali parti offese nel procedimento.
E cosi la giunta comunale del 4 ottobre scorso ha ritenuto di affidare l’incarico del procedimento all’avvocato Guido Ceci e ha espresso atto di indirizzo per la costituzione di parte civile.
Tutto questo, si legge nel deliberato, per “garantire ogni più ampia tutela e ragione dei diritti ed interessi dell’Ente”. Analogo provvedimento lo annuncia il Comitato Proambiente già fautore, in un recente passato, di numerosi esposti alla magistratura stessa e alla Soprintendenza dei Beni paesaggistici ed architettonici di Bari, la quale ha ritenuto di dare parere sfavorevole alla costruzione dell’inceneritore per la presenza di numerosi siti di interesse archeologico.
La stessa Soprintendenza ha evidenziato che l’area era vincolata ai sensi del D.m. 1 agosto 1985 e che non era stata coinvolta durante l’iter procedurale relativo al rilascio del parere di compatibilità ambientale. Il comitato richiederà il ripristino dello stato dei luoghi con annesso parco archeologico per tutta la zona. Il procedimento, annunciano gli ambientalisti, sarà affidato all’avvocato Attilio Converso. Tutto questo in attesa che si pronunci il comitato V.i.a. (Valutazione impatto ambientale) della Regione, iter ancora in sospeso proprio in attesa del processo.