Questa volta si tratta della società Econet S.r.l. di cui abbiamo avuto modo di trattare nel nostro giornale. Questa azienda ha presentato lo scorso 2 luglio sul quotidiano “Il Messaggero” l’avvio del procedimento per l’ottenimento dell’Autorizzazione integrata ambientale (A.i.a.) per il “trattamento di rifiuti pericolosi per quantitativi superiori alle 10 tonnellate/giorno per le operazioni di smaltimento(D13),(D14)e (D15)”. Tale azienda, tuttavia,è già operante da diversi anni autorizzata “alla gestione rifiuti ai sensi del D.lgs 152/06”. Secondo la Comunità Europea tali rifiuti sono delle più svariate specie e vanno dalle “miscele bituminose contenenti catrame di carbone, all’alluminio, al piombo, allo zinco, alla plastica ,ai materiali isolanti contenenti amianto” e a tanto altro ancora. A ciò si aggiunga come negli ultimi giorni proprio nei pressi della Econet molti cittadini hanno segnalato la presenza di strani e fetidi odori, nonché indecifrabili liquami fuoriuscenti dalle cisterne contenenti i rifiuti. Noi ci siamo recati sul posto e lo abbiamo constatato. Alcuni privati cittadini hanno anche fotografato il tutto ed in esclusiva proponiamo una fotogallery.
Senza colpo ferire il Comitato Pro Ambiente, allertato da tali segnalazioni, ha protocollato il 12 settembre scorso una “richiesta informazione e trattazione argomento prossima seduta Consiglio Comunale”indirizzata a Presidente del Consiglio, Sindaco e Consiglieri Comunali. In sostanza il Comitato chiede all’Istituzione Comunale di pronunciarsi in merito a queste “stranezze”. Inoltre si pongono numerose questioni. Innanzitutto si fa riferimento alla delibera n.19 del 30 marzo 2011 con la quale il Consiglio comunale faceva sua l’ordinanza sindacale che “vietava nel territorio di Modugno qualsiasi intervento industriale atto ad apportare un incremento degli inquinanti”. Una moratoria sui siti inquinanti, insomma. E poi il Comitato fa riferimento alla legge regionale del 12 aprile 2011 n.11 Norme sulla Valutazione di Impatto Ambientale(V.I.A.) che “prevede l’obbligo da parte dell’autorità competente, tramite l’ufficio addetto, di assicurare adeguata e tempestiva informazione e consultazione preventiva degli enti competenti,associazioni ambientaliste riconosciute ex articolo 13 della l.n.349 del 1986 e cittadini comunque coinvolti in merito all’intervento proposto”. E questo coinvolgimento, fatti alla mano, non c’è stato. Infine si pone l’obbligo da parte del Comune interessato di rendere il proprio parere. Dunque il Comune di Modugno dovrà obbligatoriamente pronunciarsi in merito a questa richiesta di A.I.A.
Ma non è tutto. Perché questo impianto industriale è ubicato in Zona Artigianale? Le recenti sentenze hanno infatti respinto le autorizzazioni di impianti con fini industriali ubicati su territorio con competenze artigianali. Per questo, ci sono tutte le premesse per invalidare, da parte degli ambientalisti, questa procedura A.I.A. Ma ai fetori chi ci penserà?.Ora sembra che la situazione, almeno per ciò che concerne i liquami e i rifiuti ingombrati sui camion che vi mostriamo nella fotogallery,vada migliorando e sia stato ripulito il tutto. Coincidenze? Le risposte nel prossimo Consiglio Comunale in cui si discuterà nel merito. Richiesta analoga è stato inoltrata in una nota dal PD di Modugno. I Cittadini,purtroppo, sono sempre più allarmati dal carico inquinante presente sul territorio e attendono risposte esaurienti da chi è preposto alla vigilanza.