Ma andiamo con ordine. I punti all’ordine del giorno riguardavano, oltre all’elezione del presidente anche quella del vicepresidente, del regolamento del Consiglio comunale e di un riconoscimento di legittimità di un debito fuori bilancio ai sensi dell’art.194 lett.A/ d.lgs. n. 267/2000. Quattro punti tutti molto delicati. Si partiva alle 18 e 36 con 25 presenti. Subito prendeva la parola il capogruppo dei Moderati e Popolari (MeP), Vasile il quale si chiedeva “qual è la maggioranza e qual è l’opposizione?. Il sottoscritto vuole sapere come si distribuisce questo Consiglio con le varie forze politiche. Tutto questo per avere chiaro anche le spartizioni delle varie commissioni”.
Gatti allora rispondeva che “alle forze politiche di centro sinistra nella maggioranza vi è anche l’Udc”. Non contento Vasile chiedeva “le linee programmatiche dell’accordo. Voglio che mi illustriate i vostri punti e che li leggiate pubblicamente. Non vi costa nulla. E’ una questione di trasparenza”. Clima arroventato che vedeva in Romito(PDL) un passo indietro nella candidatura a vicepresidente:”Bisogna dare spazio ad altri consiglieri neoeletti. Io ho già fatto il presidente. E’ giusto che anche la maggioranza indichi una nuova personalità per la presidenza”.Si giungeva cosi alla votazione. E con 19 voti a favore contro 6 schede bianche Scippa veniva proclamato presidente. Gatti si complimentava e faceva “gli auguri di buon lavoro al neoeletto presidente. Si è fatta un’ottima scelta”. Scippa: ”Ringrazio il PD e questa votazione mi riempie d’orgoglio. Dobbiamo riconquistare la credibilità dei modugnesi.Ringrazio anche Giovanna Bellino che non è caduta nella trappola delle strumentalizzazioni politiche”.
Prendeva la parola Scelsi(PpV) invitando la maggioranza a trovare la propria anima per risolvere in fretta i tanti problemi di questa città. Ma la polemica sul ruolo di maggioranza e opposizione non si esauriva con questi interventi. Il Consiglio continuava con l’anticipo del quarto punto. Con 22 voti favorevoli e Romito astenuto passava il debito fuori bilancio nei confronti dell’ex dipendente Vincenzo Straziota.Si giungeva all’epilogo con Vasile e il suo gruppo che abbandonavano l’aula per l’elezione del vicepresidente e con Cavallo che ribadiva che tutto questo “è anormale. La città deve sapere. Noi come facciamo in 6 a farci sentire contro di voi che siete in 19?”.Con 15 voti favorevoli venivano rinviati il secondo e il terzo punto all’ordine del giorno. Erano rimasti solo in 15 della maggioranza. La minoranza aveva abbandonato l’aula.