comunicato stampa delle sigle sindacali FIM/CISL – FIOM/CGIL – UILM/UIL
In data odierna si è svolto l’attivo unitario di FIM-FIOM-UILM della OM-Carrelli Bari, per discutere quanto emerso nell’incontro tenutosi in Confindustria il 5 luglio u.s. tra la Direzione aziendale e le OO.SS. di categoria, relativamente alla comunicazione della CHIUSURA DEL SITO PRODUTTIVO DI BARI-MODUGNO.
In merito all’annuncio perentorio di chiusura dello stabilimento di Bari-Modugno le OO.SS. ritengono inaccettabili ed irricevibili le condizioni imposte dal Gruppo KION che, con esemplare cinismo, comporterebbe così sul nostro Territorio effetti devastanti in termini di occupazione ed economia locale.
Le OO.SS. ritengono stridenti e non corrispondenti alla realtà le dichiarazioni – unilaterali dell’azienda- circa l’annuncio di perdite economiche del Gruppo.
In meno di 10 anni il management ha colpevolmente depauperato su Bari prodotti, processi, struttura e mezzi, addebitando costi “convenzionali” rivenienti da altri fattori (rete vendita, magazzini, esternalizzazioni, etcc); inoltre ci chiediamo, oggi: “che fine hanno fatto i progetti sviluppati nello stabilimento barese? Dove saranno sviluppati i prodotti? Anche questo è frutto della COMPETITIVITA’ e DELLA CRISI IN ATTO?!!!!”
Le OO.SS. respingono queste logiche appartenenti ad un’azione meramente commerciale, perché il trasferimento ad Amburgo, cioè in un Paese high – cost, di uomini, produzioni e dello sviluppo progettuale barese, confermerebbero la necessità di KION di impadronirsi del vero patrimonio e del vero valore aggiunto rappresentato dalle competenze, professionalità e dell’OM con il know-how pugliese.
Ciò detto, a difesa del sito di OM-Bari, le lavoratrici, i lavoratori, le RSU e le OO.SS., oltre al presidio permanentemente dinnanzi alla fabbrica, si faranno carico di iniziative di mobilitazioni ed azioni di coinvolgimento delle Istituzioni, dell’opinione pubblica e soprattutto della solidarietà dei lavoratori dell’area industriale di Bari-Modugno e degli stabilimenti di Milano e Luzzara.
Bari, 7 Luglio 2011