Lo sapevate che la metà dei rifiuti prodotti in ambito domestico è rappresentata da imballaggi? E che ognuno di noi consuma in media 200 Kg di imballaggi all’anno? Senza pensarci, quando facciamo la spesa ci appesantiamo di oggetti che spesso non servono e che dobbiamo buttare via appena arrivati a casa. In questo articolo vi proponiamo di fare la spesa cercando di acquistare meno imballaggi con alcune semplici accortezze.
Prodotti concentrati: Diluire a casa i prodotti concentrati permette di ridurre notevolmente il volume dell’imballaggio e così si evita il costo dell’acqua, del maggior imballaggio e dei trasporti ad esso associati. Prodotti formato famiglia: Sono caratterizzati da un volume di imballaggio inferiore per unità di prodotto rispetto alle piccole confezioni. Ad esempio, i succhi di frutta: meglio preferire la bottiglia in vetro e usare le piccole confezioni con cannuccia solo quando necessario. Prodotti con contenuto ricaricabile: Molti detersivi e prodotti per l’igiene personale hanno possibilità di ricarica. Gli spazzolini con testina sostituibile, pile o cartucce per stampanti ricaricabili.
Prodotti con imballaggio in materiale riciclabile: Fare la raccolta differenziata è importantissimo, ma altrettanto importante è sostenere i prodotti realizzati con materiali riciclati. Fate attenzione ai simboli riportati sugli imballi per conoscere il loro corretto smaltimento. Prodotti con imballaggio costituito da un solo materiale: Un imballaggio costituito da più di un materiale è difficilmente differenziabile, per questo è meglio evitare l’acquisto di prodotti con imballaggi multimateriale. Shopper: Di cotone innanzitutto. Dal 1 gennaio 2011 è in vigore una direttiva europea che vieta la produzione e il commercio di buste non biodegradabili. Il suggerimento è quello di utilizzare shopper riutilizzabili che riducono l’inquinamento anche una volta buttati.
Affettati, formaggi e carne al banco: Spesso si trovano in confezioni già pronte confezionate con il polistirolo, derivato della plastica, molto inquinante e non riciclabile; un imballaggio inutile che può essere evitato acquistando prodotti al banco avvolti in carta oleata o per alimenti. Detersivi “alla spina”: Per fortuna sono sempre più diffusi: scegliere questa modalità è meno inquinante e più conveniente. Vetro e non lattine: Le lattine derivano da un processo produttivo molto più impattante di quello per produrre il vetro e hanno costi di smaltimento più elevati, anche quando vengono avviate a raccolta differenziata. E’ stato stimato che per produrre una lattina si produce un Kg di rifiuti solidi e si utilizzano 19 litri d’acqua.