È molto importante ricordare che il gruppo Accoglienza non si occupa di adozioni internazionali ma solo di ospitare il minore per il periodo designato. Molto spesso, ci ha raccontato il presidente, le famiglie si affezionano così tanto all’ospite che vorrebbero adottarlo, ma questo non è sempre possibile. Un incidente diplomatico, come quello accaduto a Genova qualche anno fa, penalizza molto associazioni di questo tipo. “Ho seguito da vicino la vicenda della famiglia genovese che ha voluto trattenere la bambina bielorussa sospettando maltrattamenti– fa sapere Francesco Bia – ma posso dire con certezza che un tale gesto, comprensibile ma non tollerabile, è stato fatto solo per accelerare la pratica di adozione. Le conseguenze sono state pesanti.
I bambini non hanno avuto il permesso di venire in Italia a Natale e c’è voluta tutta la diplomazia possibile per ristabilire i contatti. Il nostro lavoro è completamente gratuito, investiamo ogni minuto libero nell’associazione e facciamo salti mortali per far quadrare il bilancio e aiutare tutti quelli che vorremmo, ma la nostra ricompensa sta nel sorriso dei bambini, nei loro sguardi quando arrivano all’aeroporto. Questo ringraziamento e questa felicità non hanno prezzo”.
Articolo edito nel numero di aprile 2011.