Sono 800 i bimbi bielorussi nelle case dei modugnesi. Negli ultimi anni si è registrato un calo per crisi economica, assenza delle istituzioni e chiusura delle adozioni internazionali L’Associazione Accoglienza Bambini Bielorussia si occupa di donare un sorriso ai bambini che vivono in condizioni disagiate. L’associazione è nata nel 2003 da un gruppo di amici che hanno deciso di aprire le proprie case e il proprio cuore accogliendo un nuovo membro della famiglia.
Grazie alla collaborazione con l’associazione bielorussa “Pace per i bambini di Minsk” Francesco Bia, presidente dell’associazione, e gli altri associati sono riusciti a far entrare ogni anno in Italia quasi 1000 bambini che partecipano ai progetti di accoglienza estivi e invernali. “La missione che ci siamo posti è quella di contribuire al miglioramento della salute fisica dei bambini facendo trascorrere loro un periodo di vacanza nelle nostre città – commenta Francesco Bia – infatti da vari studi è stato evidenziato che soggiornare anche per breve tempo in zone non contaminate permette di ridurre dal 30% al 50% la radioattività assorbita, diminuendo così il rischio di essere colpiti da tumori, leucemie ed altre patologie”.
Numerose famiglie modugnesi e pugliesi hanno dato il loro appoggio al progetto pagando di tasca propria il biglietto d’aereo per il bambino e il suo accompagnatore e fornendo tutta la disponibilità nell’accoglienza e cura dei minori. Per far parte del progetto è necessario compilare dei moduli, partecipare a riunioni e sottoporsi a incontri con uno psicologo. “Seguiamo i ragazzi anche in patria – continua il presidente – ci occupiamo di fornire assistenza sanitaria e finanziamo, autotassandoci, le opere di risanamento.
Ultimamente abbiamo fornito la “ Casa del bambino” di Bobruisk di una lavanderia, generi alimentari, passeggini e pannolini”. Attualmente l’associazione consta di 800 soci ma il numero delle famiglie modugnesi è calato negli ultimi anni. “Le famiglie modugnesi ci hanno dato un grande aiuto all’inizio del progetto, ma poi il numero di nuove famiglie è calato drasticamente fino a divenire pari a zero. Le cause possono essere molteplici. La crisi economica, la scarsa partecipazione delle istituzioni che si sono dimenticate di noi e ci hanno lasciati soli, oppure la chiusura delle adozioni internazionali”.