Dovrebbero farle almeno ogni due mesi, sei volte l’anno, escluso natale e pasqua. Quando si vota, tutti si vogliono bene. Si fanno gli auguri come nelle grandi festività. Vai in un bar e qualcuno ti offre la consumazione. Le cassette della posta sono piene di lettere di saluti; anche di gente che non conosci (forse è per questo motivo che ci mandano pure le loro fotografie?).
Mai vista tanta gente interessarsi tanto ai problemi degli altri – come stai? – con chi stai? – e in famiglia quanti siete? Tanti ragazzi trovano occupazione durante la campagna elettorale. Vabbè, attaccare manifesti non è certamente un lavoro da fare per sempre, oltretutto non ci sono i contributi per la pensione, ma perlomeno si riesce a raggranellare qualche euro da spendere. E le promesse? Quante promesse di lavoro, di sistemazione, di miglioramento. Ad ogni angolo di strada, davanti a qualche manifesto o dietro il palco di un comizio trovi persone che vogliono bene a qualcuno e gli promettono che a breve riusciranno a risolvere tutti i loro problemi; nel frattempo gli chiedono una mano d’aiuto per …attaccare i manifesti e imbucare gli auguri.
E tutti i bei giovani che si vedono in giro? Mica si vedono spesso tante belle ragazze e ragazzi agghindati come tronisti e… lasciamo perdere và, che non tutto è poi così bello. Persone che non conosci ti salutano; qualcun’altro, impertinente, aiuta signore ancora capaci di farlo da sé ad attraversare la strada. E il sorriso? Tutti a sorridere, quasi come se non ci fossero più bollette da pagare, figli da sistemare, lavoro da trovare. Ci sono le elezioni! VIVA LE ELEZIONI.