Dove vanno i laureati africani:"lo sviluppo è la scienza diventata cultura"

E’ positiva l’idea di offrire, a chi decide di restare nel paese di emigrazione, la possibilità di partecipare ugualmente al progresso del proprio paese. La “rimessa”, può aiutare a migliorare la situazione della propria famiglia,tutto ciò non incide sul circuito economico. In Africa non sempre servono i soldi. Quel che serve di più sono delle menti in gamba, in grado di guidare le scelte. Un’altra forma di “partecipazione virtuale” è quella di valorizzare le competenze e facilitare il trasferimento di tecnologie. Ma ha senso valorizzare le competenze specifiche senza curare le aspettative delle persone? Cosa non funziona in questa esperienza?

E’ conveniente una tale soluzione in un continente dove i rapporti tra governi ed espatriati non sono proprio cordiali, dove le tecnologie dell’informazione sono quasi inesistenti e dove le necessità di sviluppo sono complesse e richiedono investimenti di lungo termine? E’ difficile dar risposte: la realtà quotidiana è dura. Sappiamo che nessun popolo si è sviluppato unicamente dall’esterno ma è certo che si sviluppa tirando fuori da sé gli elementi del proprio sviluppo.
“lo sviluppo è la scienza diventata cultura” sostiene R. Maheu, (già direttore dell’UNESCO).                                  

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