Ciò che stupisce è pensare a quanto, ogni singolo studente, è costretto a pagare annualmente di tasse, per ottenere un servizio scadente, e a volte, persino inesistente. Molto spesso, gli stessi studenti devono dare spiegazioni alle segreterie, per ottenere qualche informazione sull’orario delle lezioni, sui professori e sulle aule occupate. E come se non bastasse, studenti che arrivano dalle province, sono costretti a fare la spola, spendendo soldi e tempo, per poi sapere all’ultimo momento che quella lezione, o quell’esame è stato posticipato. L’organizzazione è un termine che l’università del capoluogo pugliese, non conosce.
Si è tentato, per stare al passo con i tempi, di creare il servizio telematico, che permetta agli studenti non residenti o che sono impossibilitati a raggiungere l’università, di prenotare gli esami online. Ma non ha dato i risultati sperati. In seduta d’esame, gli studenti sono costretti a sentirsi le lamentele, a volte anche molto pesanti di alcuni docenti che pretendono che la prenotazione venga fatta non solo online, ma anche con il metodo tradizionale, ovvero imbucando lo statino nell’apposita cassetta. E allora, a cosa serve il servizio telematico?
Stessa cosa per le iscrizioni online, tanta fatica per nulla. Dopo aver stampato il modulo, è lo studente a doverlo portare in facoltà. Le tasse d’iscrizione, sono esageratamente elevate considerando lo scarso servizio offerto agli studenti. Per non parlare poi, della lentezza, molto simile a quella di un bradipo in coma, con cui vengono risolte e portate a termine le questioni amministrative e burocratiche.