Chi non è iscritto a Facebook, scagli la prima pietra. Questo social network è stato fondato il 4 febbraio 2004, da Mark Zuckerberg, all’epoca diciannovenne e studente presso l’Università di Harvard. Da subito si è fatto largo non solo tra i più giovani, ma tra gente di tutte le età, mettendo in contatto persone di diverse parti del mondo. C’è chi si è ritrovato dopo quasi 20 anni, riallacciando vecchie amicizie e ricordando i tempi andati,organizzando le tanto amate “rimpatriate”.
Facebook ha favorito persino l’incontro virtuale tra vip e gente “normale”, ad esempio Manuela Arcuri, Laura Chiatti e Alessia Marcuzzi, quest’ultima, proprio qualche giorno fa, ha reso pubblica la notizia della sua iscrizione ufficiale sul social network, rendendo felici centinaia di suoi fans. Importante è anche il rapporto che si crea tra i cittadini e gli uomini politici. Basti pensare al Sindaco di Bari, Michele Emiliano, il quale dopo aver creato un profilo personale, ha dato vita ad una relazione più diretta con i cittadini baresi. Spesse volte la tensione sale e sul profilo del Sindaco barese è possibile leggere discussioni che si fanno sempre più tese, eppure, in tal modo, ci si confronta, avendo la possibilità di esprimere le proprie idee, democraticamente, ottenendo anche risposte dal diretto interessato.
Un altro esempio è l’On. Alfano, il nostro Ministro della Giustizia, che, al contrario del Sindaco Emiliano, non risponde direttamente ai quesiti posti dai cittadini, ma li rende allo stesso tempo partecipi delle sue decisioni, lasciando libero spazio ai commenti, senza censurare nulla. Ovviamente, come tutte le invenzioni, anche Facebook ha i suoi lati negativi. L’uso spropositato di questo social network, molto spesso, ha causato problemi di scarso rendimento da parte dei dipendenti, tanto da esasperare i datori di lavoro, spingendoli a bloccarne l’accesso dai computer aziendali.
Un altro rischio è quello di imbattersi nei profili falsi, non solo dei personaggi pubblici, ma anche di gente che, pur di “farsi gli affari degli altri”, è pronto a creare una falsa identità, spacciandosi per qualcun altro. Il pericolo maggiore è quello di incappare nell’ “orco cattivo” che, per nostra sfortuna, non va mai in pensione, ed è sempre pronto ad abbindolare tanto giovani, quanto ingenui adolescenti. Per non parlare poi, dei controlli fiscali operati dalla Guardia di Finanza. Pubblicare tutto sul nostro amato social network,potrebbe crearci qualche problema, poiché le foto dei nostri viaggi, di qualche nostro acquisto “esagerato”, potrebbero far scattare qualche accertamento fiscale ,specialmente se si ha un reddito che rientra nella normalità.
Facebook potrà avere anche i suoi lati negativi, ma indubbiamente possiede un aspetto positivo, quello di favorire il dialogo tra le persone, che siano amici o meno, e quello di regalare la possibilità di conoscere gli altri ed anche se stessi. “Attraverso il dialogo identità diverse imparano a conoscersi ed a rispettarsi reciprocamente, sia per quel che hanno in comune, sia per quel che le rende differenti” – Giuseppe Pisanu – .