Mimmo Gatti è il candidato sindaco del centrosinistra. Dopo una serie di incontri tra il Partito Democratico (che nell’assemblea del 13 marzo scorso aveva già individuato in Gatti il proprio candidato) e i partiti che fino ad oggi hanno sostenuto Pino Bruno (Sel, Idv, Federazione della Sinistra e La Puglia per Vendola), si è deciso di fare una scelta di coalizione. Sfuma l’ipotesi primarie, quindi, avendo Bruno ritirato la propria candidatura. L’accordo è stato raggiunto nella tarda serata di ieri.
“Comunemente ed unitariamente – si legge in un comunicato sottoscritto dai partiti di centrosinistra – la coalizione si è proposta di ridare forza e credibilità ad un’idea di trasformazione dell’azione politica sia nei contenuti che nelle pratiche, ritenendo che su questo si fondi il bisogno di tracciare e perseguire un percorso di discontinuità con il recente passato amministrativo. Sono state riconosciute nel rapporto di coalizione, più che in ogni altro luogo, le radici di principi ineluttabili per la costruzione di una proposta di governo quanto più vicina ai bisogni della collettività ed ispirata a valori quali quelli della legalità, giustizia sociale, moralità e competenza dell’azione amministrativa.
La coalizione – prosegue la nota – ha ritenuto imprescindibile e vincolante il rispetto del mandato elettivo, ripudiando il ricorso a soluzioni che non tengano conto delle volontà espresse dagli elettori. Ha auspicato, altresì, il contributo e la partecipazione attiva di quanti ispirandosi ai principi ideali del centrosinistra, vorranno contribuire alla costruzione di questo nuovo percorso e della proposta di governo. La coalizione del centrosinistra ha riconosciuto la pari dignità delle forze politiche, dei partiti, e dei movimenti che la compongono assumendo a principio dell’azione di governo la costruzione di centri di responsabilità politico-amministrativa quale forma alternativa alla costruzione di centri di potere politico-gestionali, attraverso il coinvolgimento diretto nel governo della città di tutte le sue componenti ed attraverso la valorizzazione delle forze minori nella direzione dei settori che evidenziano maggiori criticità (ambiente – servizi sociali – urbanistica). La coalizione – si legge nel documento – viene vista come il laboratorio di costruzione condivisa di pratiche di governo (e non una aggregazione di sigle e di forze politiche) che vuole stare dentro un percorso nuovo, in cui i luoghi del confronto non hanno la presunzione di essere autosufficienti e definitivi.
L’obiettivo è quello di costruire in città un soggetto politico ampio ed ecologista e libertario, capace di sostanziare una alternativa all’esistente e di sostenere in maniera unitaria un pensiero, un programma, un progetto, una leadership superando le logiche del peso numerico all’interno della coalizione e lasciando spazio alle pratiche partecipative ed alla condivisione degli obiettivi”. Non si esclude, a questo punto, che il dialogo possa continuare con altre forze politiche potenzialmente vicine al centrosinistra, come lo stesso Scognamillo che già da tempo aveva intrapreso un percorso di
confronto con il Pd.