La Germania non sta certo a guardare ed il primo agosto dichiara guerra alla Francia ed alla Russia, chiedendo l’ingresso nel conflitto dell’Italia. Quest’ultima, dal canto suo, propone all’Austria, all’indomani della dichiarazione di guerra nei confronti della Serbia, un’ipotesi di trattato che prevede, in cambio dell’intervento al suo fianco, la cessione del Trentino, con Bolzano e la Val d’Isarco, uno spostamento del confine orientale fino a includere Gorizia, Gradisca e Monfalcone, la creazione dello Stato libero di Trieste, alcune isole dell’Adriatico e la rinunzia asburgica a qualsiasi pretesa sull’Albania.
L’Austria, tuttavia, rifiuta tali condizioni dichiarandosi disposta a cedere solo parete del Trentino. Il Governo italiano, pertanto, vota la neutralità, restando a guardare. Del resto è vero che l’Italia è legata all’Austria ed alla Germania dalla “Triplice Alleanza”, ma trattandosi di guerra intrapresa dalla prima nei confronti della Serbia, in contrasto col carattere difensivo del trattato, non vi è obbligo per il “Bel Paese” di entrare nel conflitto in appoggio agli Imperi centrali. Il 3 agosto 1914 la Gran Bretagna dichiara guerra alla Germania. Il 23 agosto, il conflitto si estende oltre il continente europeo: il Giappone dichiara guerra alla Germania. Il primo novembre tocca alla Turchia, che interviene al fianco degli Imperi centrali (Austria e Germania). A questo punto il conflitto da europeo diventa “mondiale”.