Ci descriva il profilo del candidato sindaco ideale per il governo di questa città.
La scelta del candidato sindaco è l’ultimo passaggio. Bisogna prima individuare i problemi, poi capire come affrontarli, quali sono i mezzi amministrativi e le risorse finanziarie. Il candidato sindaco ideale dovrebbe essere una persona che potrebbe portare un valore aggiunto all’eventuale coalizione. Anche al di fuori del partito. Prendiamo il caso Rana. Rana ha dato un input superiore ai numeri della sua coalizione. Ha dato un valore aggiunto, come persona e come libero professionista, che ha consentito al centrosinistra di vincere le elezioni. Il mio candidato sindaco ideale potrebbe avere un profilo di questo tipo. Oppure essere una figura capace di mettere d’accordo più partiti e quindi dare spazio ad un’ampia coalizione, che sia coesa attorno ad un progetto, non ad una persona. Di fronte ad un progetto comune che possa dare una possibilità di vittoria anche al prim
o turno, credo che anche chi ha già un proprio candidato sindaco, potrebbe farebbe un passo indietro. La politica è mediazione. Ma siamo ancora in fase embrionale. Avete già un programma da proporre agli elettori modugnesi? Noi stiamo già lavorando al programma. Stiamo discutendo sui problemi più urgenti. E’ inutile un programma di 500 pagine alla Prodi quando sappiamo benissimo che nel primo anno ci sono punti salienti da risolvere. I dipendenti vanno formati nuovamente, aggiornati e incentivati. Il servizio di spazzamento con la raccolta differenziata va potenziato. Serve un programma sintetico di 5-6 punti che vanno affrontati nel primo anno di legislatura. Fare il programma dei sogni, che poi restano nel cassetto è inutile. Il piano della viabilità che fine ha fatto? I parcheggi che fine hanno fatto? Un progetto presentato nel 1998 a costo zero per il Comune. L’idea del centro pedonale sembra ormai accantonata, eppure darebbe un grande valore aggiunto alla città, incentivando, per esempio, turismo e attività commerciali. Multisala, teatro, cittadella dello sport: tutti progetti annunciati e mai realizzati.
Che ruolo hanno in una competizione elettorale le associazioni? A Modugno esistono una serie di movimenti come per esempio il Comitato Pro Ambiente, che non sembrano apparentemente avere colore politico ma i cui numeri potrebbero avvicinare i partiti con l’obiettivo di attrarne il consenso. Come si pone Fli rispetto all’idea di liste civiche satelliti?
Come ho già detto ci confronteremo con tutti. Il Comitato Pro Ambiente in particolare ha già espresso la volontà di incontrarci. Le associazioni, essendo slegate dalle logiche di partito, possono dare sempre un input positivo e genuino alla politica.
Il centrosinistra sembra ormai orientato verso le primarie per la scelta del candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative. Cosa ne pensa? Uno strumento democratico per dare la parola agli elettori, o soltanto un modo per risolvere problemi interni ai partiti?
Le primarie hanno un senso in Inghilterra o negli Stati Uniti. Da noi sono una pagliacciata. Possono essere utili all’interno dei partiti per scegliere democraticamente il candidato da portare avanti. Aprire le primarie alla città, ai 16enni, agli extracomunitari, è una pagliacciata. E del resto l’esito delle primarie è un voto falsato. Servono solo a dirimere questioni che non si riescono a risolvere all’interno dei partiti. Se fossero fatte in maniera seria, sarebbero utili anche per i centrodestra. Rischiamo di fare la stessa fine di cinque anni fa, quando abbiamo guadagnato il record nazionale con più liste e più candidati di Milano.