Scuola, iniziano gli accorpamenti la Francesco d’Assisi perderà l’autonomia da settembre 2011. La nuova struttura comprensiva dipenderà dalla Dante e accoglierà ben 889 alunni. Che una scuola perda l’autonomia non significa che sia destinata a chiudere. Stiano tranquilli quindi genitori e studenti della scuola secondaria di primo livello “Francesco D’Assisi”, che dal prossimo settembre dipenderà dalla Dante Alighieri.
E’ uno degli accorpamenti decisi dal nuovo piano di riordino della rete scolastica regionale, per ottemperare ai tagli previsti e imposti dalla riforma Gelmini. In nessuna città della regione ci saranno chiusure di scuole ma solo accorpamenti di strutture, specie nei grandi centri dove gli istituti sono poco popolati rispetto alla loro reale capienza. Con il provvedimento del governo regionale, e dunque con l’accorpamento, 19 scuole in Puglia perderanno l’autonomia: un numero comunque inferiore rispetto alle richieste dell’ufficio scolastico regionale che puntava a cancellare l’indipendenza di 34 istituti.
Per Modugno la Regione ha disposto l’accorpamento della scuola “Francesco D’Assisi” (276 alunni) con la “Dante Alighieri” (613). Tecnicamente l’edificio resta, le classi e gli alunni pure. Le uniche teste e poltrone a saltare sono quelle del preside e del cosiddetto dsga, il Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi. Quello che Modugno si augura è che l’accorpamento non penalizzi una struttura che da sempre si è impegnata, più di altre scuole, nei progetti per l’integrazione sociale.
La Francesco d’Assisi, infatti, istituita il primo ottobre 1980, è sede del Centro Territoriale Permanente e del Centro Risorse Intercultura Territoriale. Inoltre tutti i progetti realizzati per gli extracomunitari nell’ambito del distretto fanno riferimento a questa scuola media. Un plesso che perderà la propria autonomia per una pura e semplice questione di numeri. E poi non ci vengano a dire che per chi fa i conti lassù a Roma quello che conta sia la qualità e non la quantità: questa legge ne è la prova tangibile.
Ma per non fasciarsi la testa prima ancora di essere caduti, aspettiamo di vedere cosa accade. “La Regione Puglia – ha detto il presidente Nichi Vendola in occasione della presentazione della nuova rete scolastica – ha lavorato perché la razionalizzazione non diventasse, come in tante altre realtà è accaduto, la chiusura delle scuole nelle aree periferiche o nei piccoli Comuni. La scuola non può essere valutata secondo una logica meramente aziendalistica, perché anche in un piccolo comune è il fondamento di un comunità, è un presidio di democrazia e di legalità.