La centrale Sorgenia non ha ancora il certificato prevenzione incendi ma l’azienda lo presume acquisito. Intanto l’emergenza rifiuti della provincia potrebbe portare inevitabilmente alla costruzione dell’inceneritore: fermo no del Comune di Modugno a un nuovo impianto vicino alla città.
Ultimamente quando si parla di Modugno si pensa subito ai problemi dell’ambiente, ad una certa “questione ecologica” che riguarda il nostro comune. Per fare il punto della situazione abbiamo incontrato l’assessore di competenza, Giacomo Massarelli. La questione più scottante è certamente quella legata alla centrala Sorgenia e al nuovo impianto inceneritore della Marcegaglia. L’assessore ci spiega che le due questioni sono fra loro legate e dall’esito dell’una dipende quello dell’altra. La recente autorizzazione Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) ottenuta da Sorgenia dipenderebbe infatti da un affievolirsi della posizione, dapprima nettamente negativa, assunta dalla Regione attraverso lo studio condotto dall’Arpa (Agenzia Regionale Per l’Ambiente).
Nel documento del 26 ottobre 2009, infatti, si affermava a chiare lettere: “appare evidente lo stato di criticità ambientale dell’area in cui si vorrebbe insediare l’impianto di termovalorizzazione” e ancora “non si può qui non evidenziare come l’entrata in esercizio dell’impianto proposto porterebbe a un incremento delle emissioni inquinanti e ad un conseguente peggioramento della qualità dell’aria nell’area dell’intervento, allontanando ancor di più l’obiettivo di risanamento che la Regione è tenuta a perseguire”. Ma adesso la Regione sembra voler rivedere e correggere quello studio.
“Sull’effetto della relazione dell’Arpa – spiega l’assessore – la Provincia ha modificato il suo parere dapprima positivo alla costruzione dell’impianto, dando parere negativo attraverso lo stesso presidente, mentre il Comune con obiettivo di bonificare l’area ha prodotto un’ordinanza sindacale in data 22 gennaio 2010, nella quale di fatto si fa divieto di installare nuovi insediamenti produttivi inquinanti mentre ai siti già esistenti in caso di ampliamento si chiede il mantenimento di uguali immissioni atmosferiche attraverso l’uso di migliori tecnologie di filtraggio”.
Scelta questa, spiega Massarelli, che se da un lato penalizza le attività produttive dall’altro mostra una “opzione fondamentale delle istituzioni per la salute dei cittadini”. Ma non è tutto. Circa la questione Sorgenia, infatti, ci sarebbe un’altra questione riguardante l’inagibilità della struttura che manca del “certificato di prevenzioni incendi”, certificato di agibilità che tuttavia Sorgenia presume di aver acquisito per effetto dell’Autorizzazione Unica Ministeriale.