Un successo che poggia le proprie solide basi su una gestione familiare attenta e genuina, sull’attrattiva di un piatto semplice ma vario, e sull’affidabilità di un forno a legna che lavora incessantemente per soddisfare i settanta coperti, il servizio d’asporto e quello a domicilio.
Aperta ed avviata trentadue anni fa da Domenico Maffei l’attività – pizzeria, ma anche albergo a tre stelle – è diventata con il tempo un affare di famiglia, con un occhio alla tradizione ed uno alla soddisfazione di gusti e richieste nuovi e diversi. Come ci illustra Michele Maffei, figlio di Domenico, la carta del locale propone vari antipasti caldi e freddi oltre a ben quaranta tipi di pizze, dalla classica margherita ai gusti di stagione, passando per le sperimentazioni come la Michi, in cui speck e pomodorini si adagiano su una base di stracciatella e formaggio francese.
Il cliente deve poter godere della scelta più ampia possibile, nel caso in cui tra una capricciosa ed una pizza alle rape sorga il desiderio di abbinamenti meno consueti e di sapori più forti. I gusti, si sa, possono cambiare con il tempo; e con essi può cambiare anche l’approccio al cibo, che negli ultimi anni è stato caratterizzato da una maggiore attenzione alle intolleranze ed alle allergie alimentari.
La pizzeria Settebello non si è fatta cogliere impreparata, e al suo interno i clienti intolleranti al lattosio possono gustare una pizza preparata con mozzarelle specifiche, senza dover ripiegare forzatamente su una rossa. E’ facile immaginare come, vista l’ampia offerta, la pizzeria sia spesso animata da feste di compleanno, cene di classe, ritrovi di squadre sportive e festeggiamenti di lauree. Nel periodo estivo, inoltre, vengono aggiunti quaranta ulteriori coperti all’aperto per accogliere un maggior numero di golosi. Rimane un’ultima curiosità da soddisfare: perché il nome “Settebello”?
Il mistero è presto svelato: Domenico, il padre di Michele, è da sempre un appassionato giocatore di carte, noto ai suoi compagni di tavolo per la sua fissazione scaramantica verso una certa carta. O settebello, o niente.