Le Fiamme Gialle hanno accertato 22 assegni di dubbia provenienza per un totale di 91.500 euro da febbraio 2008 a giugno 2009. Nell’ordinanza che ha portato Palermo in carcere si legge: “Risulta negoziatore di assegni provenienti dall’attività di usura. Palermo era sicuramente impegnato per conto degli usurai, e del Fiorentino in particolare, a riciclare assegni per conto dell’organizzazione criminale, ostacolando l’identificazione della provenienza delittuosa degli stessi”.
Nelle dichiarazioni rese da uno degli indagati si legge: “Aldo Palermo di Modugno che ha la Esso e cambia pure gli assegni di questi che non possono andare in banca”, e ancora “Palermo è una persona che lavora molto sul carburante e ha capienza per contanti. Piano piano si è fatto un bel circolo di persone”, e infine: “Lui cambia gli assegni con un fastidio da 100 euro, 200, dipende…”. Palermo, scrive la Dda, “ si è effettivamente prestato, in numerose occasioni, a versare sul proprio conto, per poi restituire l’importo in contanti o con i suoi assegni (decurtato del “fastidio”) effetti provenienti dalla illecita attività di usura, che quelle persone non avrebbero potuto cambiare a proprio nome”.
Ma un ulteriore episodio di riciclaggio è contestato al 30enne Claudio Carnevale, titolare della “Elettrica Modugnese” che avrebbe, esattamente come Palermo, ricevuto assegni bancari circolari provento di usura. Lo stesso Fiorentino, in una conversazione intercettata con la coindagata Deborah Cannale, parla di “pregresse e analoghe situazioni – è scritto nell’ordinanza d’arresto – in cui aveva provveduto alla consegna degli stessi titoli a «quello dell’Elettrica Modugnese»”. Da numerose altre telefonate emerge che “l’attività di riciclaggio di Carnevale – scrive ancora la Dda – non era sporadica, bensì continua”. In una telefonata del 16 aprile 2008 Carnevale e Fiorentino parlano tra loro, dicendo, in maniera esplicita:
Tonio: Claudio mi fai un favore?
Claudio: dì
Tonio: mi cambi un assegno di mille e cinquecento euro
Claudio: eh…ora sto venendo là dai
E ancora in un’intercettazione ambientale del 22 luglio 2008:
Tonio: Mi vuoi cambiare un assegno? 2.100, tieni. Vedi se me lo cambi. Mè vedi Claudio, fammi un favore, che gli devo dare metà a quello (riferendosi a Vito Parisi), sono metà miei e metà di quello, che è venuto già qua (riferendosi al capannone) stamattina.
E una settimana dopo lo stesso Carnevale parlava al telefono con la moglie di Fiorentino:
Claudio: Ehi Rosa e Tonio?
Rosa: Si è allontanato un attimo
Claudio: sai se ha fatto qualcosa…per me?
Rosa: e no ora come viene chiamiamo a quello, perché ha detto che questa settimana preparava l’assegno.
A conclusione dell’ordinanza d’arresto, nella parte in cui il giudice analizza le esigenze cautelari sulla base delle richieste del pm, c’è un’intera sezione dedicata proprio al ruolo degli indagati incensurati che, a quanto emerge dalle indagini, “hanno comunque mostrato nei confronti delle persone offese la stessa determinazione nel cooperare e porre in essere tali delittuosi comportamenti, non mostrando, esattamente come i complici già censurati, alcun disagio neanche a cospetto delle situazioni personali pietose rappresentate dalle vittime”. Il gip sottolinea quindi la “pericolosità sociale ancora attuale degli indagati”, non solo di quelli di noto ed elevato spessore criminale.