E come dimenticare quei momenti in cui mi ritrovavo solo con “LUI”, solo in un letto, un ricordo che ancora mi toglie il fiato. Il ricordo di un ragazzino che mai avrebbe immaginato di trovarsi in una situazione simile ed invece c’era dentro fino al collo e oltre. Non conoscevo le sorti della mia vita, l’incertezza di cosa sarebbe stato di me la faceva da padrone ed era l’indiscussa protagonista dei miei pensieri. Sensazioni che ancora oggi ho difficoltà nel descrivere, ma questo tempo mi è servito a riscoprire i veri valori come la famiglia, l’amore per i miei genitori che ho sempre sentito con me e soprattutto per la mia mamma che ha passato interminabili serate e momenti di angoscia accanto al mio letto in ospedale.
Ho riformulato la mia scala dei valori e dato tanta importanza alle cose più semplici della vita come una passeggiata, un pizza con gli amici (immagina la bellezza dopo tre mesi tra casa e ospedale) e che assieme a quell’amore smisurato verso quella palla mi davano forza e accrescevano dentro di me quella certezza che semmai un giorno avessi sconfitto quel male, avrei da quel momento in poi avuto un motivo in più per tornare a fare ciò che amavo maggiormente (giocare a calcio), ma questa volta con un obiettivo diverso, ovvero portare la mia testimonianza a chiunque ne avesse avuto bisogno e trasmettere coraggio e forza. Quel semmai un giorno, oggi ha assunto connotati di certezza e posso finalmente gioire. Il sole è rispuntato nel mio cielo e ho finalmente rimesso piede in un campo di calcio per offrire attraverso la mia esperienza quel contributo vivo con il chiaro invito a non mollare mai.
Questo è stato possibile anche grazie a Flavio Falzetti (classe ’72) calciatore tornato ai campi di gioco dopo ben trentacinque cicli di chemioterapia, incontrato e conosciuto per la prima volta nella partita della Life football club ritorno alla vita (squadra da lui fondata) disputata ad Ancona il 5 giugno 2010, che tra l’altro annovera tra le sue fila giocatori colpiti da tumori e leucemie. Infatti c’erano Massimo Ciocci (ex inter), Salvatore Sullo (ex Messina e attuale allenatore in seconda del Bari), l’ex viola Mimmo Caso, Salvatore Garritano (ex Bologna e Torino) e con la partecipazione di ospiti d’eccezione come Damiano Tommasi e l’allenatore Giuseppe Materazzi. L’amico Flavio mi ha teso la mano portandomi a Corridonia, squadra di eccellenza marchigiana dove militano anche compagini come Ancona, Fermana, Vis Pesaro che nel recente passato hanno calcato palcoscenici professionistici e di questo ne sono grato.
Ma la vera e profonda mia gratitudine la rivolgo a quelle persone come i miei genitori, la mia ragazza Francesca, i miei parenti, amici e tutti coloro che con parole e piccoli gesti mi sono stati sempre vicino non permettendo alla solitudine di occupare le mie giornate e contri
buendo ad alimentare la speranza che quella indescrivibile situazione sarebbe presto terminata. Inoltre un ringraziamento particolare lo porgo a Dio e alla mia fede che mi ha aiutato più di quanto umanamente possa immaginare. Ecco, questa è la miatestimonianza e che possa servire a tutti coloro che oggi vivono con enormi ed inevitabili patemi che tale circostanza comporta, ciò che io ho vissuto. Questa è la storia di un semplice ragazzo come altri che lottando e con coraggio è riuscito a siglare il goal più importante della sua vita.