Bar Sport: in 51 anni ha anche salvato il Bari Calcio.Il terzo locale più antico di Modugno chiude ad aprile la storica sede ma promette di riaprire presto. Settembre 1959 – aprile 2010: quasi 51 anni di storia e di vita di una famiglia intera racchiusi tra le mura di un’attività commerciale.
Quale modugnese non conosceva il Bar Sport? Locale storico della città, il terzo bar più antico, dopo il Bar Roma, ancora in attività, e il bar Colombo, chiuso da anni. Un occhio vigile sul cuore della città all’angolo tra Corso Vittorio Emanuele e Piazza Sedile, dove oggi sorge il grattacielo. La storia di Nicola Loschiavo comincia negli Stati Uniti, per la precisione a Washington.
Dopo aver lavorato all’Italcementi di Modugno, nel 1957, Nicola, allora 28enne, decise di trasferirsi con la moglie Maria e il figlio Pinuccio in America, dove viveva il fratello. Autista particolare dell’ambasciata argentina a Washington: questo c’era scritto sul suo visto. Ma l’avventura statunitense è durata poco più di due anni. Due cognati di Nicola, che avevano preso in gestione un bar all’angolo tra Corso Vittorio Emanuele e Piazza Sedile gli proposero di tornare in Italia e comprare l’attività perché volevano disfarsene.
E Nicola decise di tornare. Lasciò l’America, fece i bagagli e con la fedelissima Maria e il piccolo Pinuccio tornò a Modugno. Era il settembre 1959. Il Bari Calcio era in una grave crisi economica e la società chiese ai tifosi e alle attività commerciali di fare una colletta per salvare la squadra. Nicola era appena tornato da Washington e stava mettendo a posto il bar che aveva comprato.
Volle partecipare alla colletta per salvare il Bari e in suo onore decise di chiamarlo Bar Sport. E questo è stato per 51 anni. Per un periodo ha ospitato, nei locali dove oggi c’è la banca che si affacciano su via Marconi, una pizzeria con 25 tavolini e sala biliardo. Lo ha gestito per decenni con sua moglie e il cognato Pasquale, fatto tornare apposta dal Venezuela. Negli anni, l’aumento del costo dell’affitto da parte dei proprietari del locale, costrinse Nicola a lasciare i locali dove c’era la pizzeria, mantenendo il bar, quello che i più ricorderanno ancora.