Kumar: da aiutante in un circo a leader della comunità indiana e da oltre vent’anni cittadino modugnese. Nel 1987 Rajy Kumar ottiene il visto di un anno dall’ambasciata di Nuova Delhi per venire a lavorare in Italia.
Ha girato l’Italia lavorando nei primi tempi in un circo. Due anni dopo, nel 1989 decide di raggiungere il fratello Rais, già residente a Modugno dove, frequentando gli ambienti parrocchiali, fa la conoscenza di Eugenio Camasta, cittadino modugnese.
Rajy Kumar ci dice di dovere molto ad Eugenio perché è stato il primo ad averlo accolto, ad avergli insegnato l’italiano e ad avergli trovato un lavoro in un’impresa di pulizie per la quale ha lavorato per 5 anni. Al termine di questa prima esperienza lavorativa, Rajy torna in India e conosce una ragazza in una festa. Questa ragazza diventerà sua moglie nel 1995. Dopo soli tre mesi di matrimonio torna in Italia per lavorare lasciando in India la moglie incinta del loro primo figlio. La sua famiglia si ricongiungerà solo tre anni dopo quando il nostro richiederà il permesso di soggiorno per sua moglie e suo figlio che lo raggiungeranno nel 1998.
La famiglia si stabilisce in pianta stabile a Modugno dove Rajy trova un nuovo lavoro come stalliere. In questo periodo la famiglia accoglie l’arrivo di altre due bambine. In seguito Rajy decide di aprire un Call Center nel borgo antico di Modugno. Quest’attività diventa punto di riferimento per la comunità indiana che dall’arrivo di Rajy Kumar è diventata sempre più numerosa. L’attività sarà gestita anche grazie all’aiuto della moglie perché Rajy ottiene un posto di lavoro presso i mangimifici Galtieri. La situazione degli altri indiani della comunità modugnese però non è delle più rosee. Il lavoro infatti manca e molti sono costretti ad accontentarsi di impieghi stagionali come braccianti agricoli.