Il problema dei Rom a Modugno

Tempo fa si è realizzato anche un progetto sanitario con un ginecologo e infettivologo di Foggia, che ha fatto uno studio sulla convivenza delle malattie infettive umane e animali, scoprendo un pericoloso virus (da cui per fortuna i rom modugnesi non sono affetti) che si contrae dai cani randagi. “L’assistenzialismo fine a se stesso – aggiunge ancora Liberio – non serve a nulla. Non li aiuta a integrarsi e ad accrescerne il senso civico. Dar loro una dimensione spazio-temporale è già una conquista”. Ma è vero anche che se la principale attività dei rom è elemosinare e rubacchiare (compito che spetta proprio a donne e bambini), è difficile persino convincerli a mandare i figli a scuola. Importantissima ai fini dell’integrazione è la conoscenza della lingua. Se è vero che parlano italiano discretamente, è altrettanto vero che tra loro comunicano nella loro lingua. Sull’apprendimento i bambini incontrano notevoli difficoltà a partire dal contatto fisico con la penna. I rom hanno una cultura orale. Non sanno leggere e scrivere. Rom bosniaci. Una sessantina di persone di tutte le età. L’unica comunità straniera presente a Modugno che non si possa dire ancora perfettamente integrata. Anzi. Figli di una cultura totalmente diversa dalla nostra.

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