A Modugno da qualche mese non si fa che parlare d’altro: la nomina di Serafino Bruno, già avversario del sindaco Giuseppe Rana nella corsa alla poltrona di primo cittadino nel 2006, a Direttore Generale. Un incarico da ben ottomila euro al mese per tredici mensilità. Ma com’è andata davvero?
Siamo ad agosto 2009. Più precisamente il 12 agosto. Mentre la città di Modugno sonnecchia e boccheggia, il sindaco Rana avverte un’esigenza talmente urgente da scomodare l’intera Giunta: occorre cambiare il regolamento per assumere il Direttore Generale. Ma quali eventi catastrofici incombevano su Modugno quel 12 agosto? Un attentato in stile kamikaze? Uno tsunami dalla vicina Palese? Un’invasione di cavallette? Leoni feroci scorazzavano per Piazza Sedile? Nulla di tutto questo.
Rana e la sua giunta hanno stabilito che da quel 12 agosto sarà il sindaco a scegliersi il Direttore Generale con un’espressione latina: intuitu personae. Immaginate lo sgomento sui volti degli assessori nel comprendere cosa avesse voluto dire Rana. Ma abbiamo motivi per ritenere che, comunque, sapessero già dell’assunzione di Bruno ad ottobre senza avviso pubblico e senza bando come se si stesse scegliendo un idraulico. Ma la questione più triste dell’intera faccenda risiede nelle motivazioni. O meglio nell’assenza di motivazioni.
E’ scritto infatti nella delibera di Giunta n. 87/09 “che la necessità di modificare il Regolamento dell’ordinamento degli Uffici risiede nell’urgenza di nominare il Direttore Generale” Siamo alla fiera campionaria della pazzia eretta a sistema di governo. La verità é che la nomina di un Direttore Generale é contenuta già nell’accordo PD-UDC del dicembre 2008 col quale nacque l’inciucio in salsa modugnese. E non ci raccontassero che il nome di Bruno non era già circolato. Non possiamo credere che la nomina sia avvenuta leggendo solo il suo curriculum vitae. Totò che voleva vendere la Fontana di Trevi diceva: “Cà nisciun’ è fess’!”. Non sarà latino ma non necessita di alcuna traduzione.