Il Piano sociale in soccorso delle fasce sociali più deboli

La volontà, per esempio, di realizzare percorsi di inclusione lavorativa attraverso lo strumento delle borse lavoro, seppure ha incontrato ostacoli nella fase di concretizzazione, è indice della propensione ad approcciarsi in maniera differente alla realtà del bisogno. Difficile è stato, ancora, realizzare l’integrazione dei servizi di natura sociosanitaria dando forma ad una gestione razionale e condivisa degli interventi capace di ottimizzare le risorse e di qualificare l’offerta. Altrettante difficoltà sono emerse nella gestione amministrativa delle risorse non consentendo una rapida assegnazione dei contributi previsti da interventi regionali (assegno di cura e prima dote) in virtù di una non ancora definita strutturazione dell’Ufficio di Piano ma, di contro, risultati soddisfacenti si sono ottenuti attraverso la realizzazione di altri interventi.

Raccogliere le criticità emerse nel primo triennio di attuazione del Piano di Zona di ambito per farne oggetto di riflessione e punto di partenza per la programmazione del nuovo triennio può rappresentare un punto di forza per continuare nella giusta direzione ma, perché ciò si realizzi, è fondamentale concentrare l’attenzione sulla costruzione reale di una sinergia fra tutti gli attori che, seppure nel mantenimento delle specificità proprie del settore di azione di ognuno, devono fattivamente contribuire alla creazione di un sistema largo ed interconnesso dell’offerta e della risposta al bisogno.

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